venerdì 9 settembre 2016

Boyd Haley

Chi è costui?
Provo a farne una sintesi. Me ne occupo perché è uno dei big mondiali che hanno indagato sul mercurio nonché uno dei numerosi protagonisti del film "Evidence of Harm". 
Wikipedia lo descrive come un professore, oggi in pensione, di chimica all'Università del Kentucky; si è occupato degli effetti del mercurio sui tessuti  individuando analogie con quanto accade nei malati di Alzheimer o nell'autismo.
In particolare è stato uno dei primi a testimoniare che il Thymerosal contenuto nei vaccini sia la causa principale della "Sindrome della guerra del Golfo" e dei disturbi dello spettro autistico.
Le sue ricerche dimostrano che anche bassi livelli di mercurio possono causare Alzheimer e autismo, osservando che l'inalazione dei suoi vapori nei topi determina un'alta concentrazione nel cervello cui segue il calo della funzionalità della tubulina (proteina cerebrale) come appunto avviene nell'Alzheimer. 
Ha inoltre dimostrato tramite analisi del capello che i neonati individuati come autistici eliminano meno mercurio degli altri, ipotizzando che ciò dipenda dal Thymerosal. 
Secondo i suoi studi anche l'amalgama dentale quindi potrebbe determinare le due malattie ma né il Servizio di Salute Pubblica né l'Associazione Dentale Americana hanno mai accettato di replicare i suoi esperimenti negandone al tempo stesso i risultati. In particolare egli sostiene l'esistenza di un nesso tra la presenza di amalgama e un alto livello di mercurio nel sangue e nelle urine. 
I sostenitori della posizione opposta affermano che la quantità di mercurio rilasciata dalle otturazioni è minima e non rappresenta una minaccia per la salute.
Ha inoltre sostenuto che i sali d'oro possano essere utili nel trattamento dell'autismo, a seguito della revoca della diagnosi ad uno dei primi autistici dichiarati dopo che aveva fatto un trattamento a base di sali d'oro e tioli per curare un'artrite reumatoide.
https://en.wikipedia.org/wiki/Boyd_Haley

mercoledì 7 settembre 2016

Evidence of Harm - il film

Nel 2015 è stato presentato al Kansas City Film Festival questo documentario sui danni dell'amalgama.
L'ho potuto guardare per intero, inclusi i materiali extra. Non sarò mai grata abbastanza al produttore per questo regalo che mi ha fatto sentire privilegiata e in un certo senso ripagata per lo sforzo di informazione. 
E' molto interessante, senz'altro lo consiglio a chi riesce a seguirlo in inglese. 
Da quanto ho colto negli USA l'amalgama è ancora all'ordine del giorno, con tutte le conseguenze sulle persone e sull'ambiente che conosciamo. 
Sul sito è possibile accedere a molti contenuti, acquistare il dvd e su Amazon c'è pure il libro. 
I contenuti extra meritano tutti un approfondimento. 

Evidence of Harm - il film

Nel 2015 è stato presentato al Kansas City Film Festival questo documentario sui danni dell'amalgama.
L'ho potuto guardare per intero, inclusi i materiali extra. 
E' molto interessante, senz'altro lo consiglio a chi riesce a seguirlo in inglese. 
Da quanto ho colto negli USA l'amalgama è ancora all'ordine del giorno, con tutte le conseguenze sulle persone e sull'ambiente che conosciamo. 
Sul sito è possibile accedere a molti contenuti, acquistare il dvd e su Amazon c'è pure il libro. 
I contenuti extra meritano tutti un approfondimento. 

martedì 6 settembre 2016

Evidence of harm

19 agosto 2016
Ho appena terminato di vedere il film-documentario, che ha risvegliato in me molti pensieri ed emozioni sopiti perché legati a un tempo lontano. 
Non posso che condividerli qui. 

Ho preso appunti: "attacchi di panico, perdita della vista,....". Ancora non sento di aver ricevuto giustizia. Ancora ricordo quando il fidanzato diceva: "Ho capito, tu stai cercando di chiedermi più attenzioni". Non poteva capire, avrà pensato di non conoscermi a fondo come io del resto ero sorpresa e incredula di me stessa. Mi ricorderò sempre un portico con un pavimento di gomma nera, dove sembrava di soffocare dal caldo, o il rumore dei tacchetti delle scarpe che mi entrava nel cervello. Non sopportavo la musica... E tempo dopo facevo "le prove": andare a buttare la spazzatura, andare dal tabaccaio a comprare schede telefoniche,... Cercavo di riprendere fiducia in me stessa, ma il mio fisico aveva percezioni diverse e, come dice Stacy, era nel mio corpo, non nella mia testa!
I rossori, i sudori, i tremori.... una enorme cattura alla mia vita. 
Alcune persone mi sono state vicino, oltre alla famiglia più stretta seppure spesso iperprotettiva, mentre gli amici si sono spaventati tutti. Solo Matteo e Lucia sono rimasti. 
Son tornati poi i vecchi e una marea di nuovi amici quando ho ripreso la mia vita, e tanti "cavalieri" pronti a offrirsi per un nuovo rapporto. 
Ma la mia reazione di indipendenza e "riconquista di me stessa" non mi ha mai portato a investire profondamente.... 

Passato il momento, passati tanti anni, sono emersi nuovi disturbi, Non capivo come non capivano gli altri, e ancora ho rafforzato questo senso di libertà. il bisogno di sfilarmi dalle facili etichette: "Sì, andava tutto bene ma tu non eri veramente felice....". Il mercurio aveva "impallato" negli anni il mio sistema immunitario e un banale virus mi teneva in scacco.... Ma non sapendo che pensare, si può sempre buttarla sugli "scompensi emotivi" (citazione testuale).
Sempre grazie allo studio, a ciò che avevo imparato, a ciò che ho cercato, ad una grande determinazione che certamente mi appartiene, ho potuto trovare la strada (non senza l'aiuto di persone chiave come la signora Valeria e il dott. Di Tullio - che purtroppo ha abbandonato tutti i test di un tempo), 
Ci ho messo qualche anno e diverse migliaia di euro, più di una decina, ma la mia vita l'ho riconquistata. 
Parzialmente in effetti, perché non potendo smettere di lavorare e non avendo denaro a sufficienza per fare le cose fino in fondo con l'assistenza costante di un bravo professionista, ho chelato un po', probabilmente un bel po', ma certo non ho fatto tutto. 
Anche allora c'è stato qualcuno più vicino di altri: il mio amico Tommaso, il mio papà che trovavo veramente smarrito e molto coinvolto, mia zia che mi ha accompagnato ovunque facendomi materialmente da spalla, quando non riuscivo a stare in piedi. 
Ma la grinta non l'ho mai persa.... neppure quella per controbattere duramente alle assurdità di una superficiale e sgradevole specializzanda cui il ssn mi aveva incautamente affidato (diagnosi: quella di cui sopra; cura: psicofarmaci. Se li prendesse lei...).

E se in tutto questo voglio vedere un filo conduttore, ho pensato da sempre che bisognasse lottare in ogni campo per informare, per aumentare la consapevolezza (non solo nella malattia). La mia esperienza me l'ha permesso. 

Il mio blog è per tutti quelli che sperimentano a volte la solitudine dell'incomprensione intorno a loro ma che sono parte importantissima di questo folto gruppo di "lottatori". Non si può tacere, bisogna parlare, gridare che ci sono rischi... e farsi sentire da chi non sa ancora cosa gli stia accadendo. 
Così hanno fatto tutti i protagonisti del film e tutti coloro che riempiono il web di articoli, testimonianze, avvertimenti.
Sono consapevole della necessità di scremare, di ridimensionare le presunte verità di ogni articolo che compare su internet, ma oggi le ricerche ci sono e purtroppo sono spesso i medici ad ignorarle. .

Detesto i social network ma è il web che mi ha fornito le pubblicazioni da studiare, indicazioni, suggerimenti.... e una buona via d'uscita. Per questo penso che parlare di sé sia talvolta un dovere.
Non tutte le storie sono facili né tutte si risolvono, ma tutto acquista senso guardato in prospettiva. Sul lungo termine si può intuire "perché proprio a me".
Sono fiera del mio percorso e grata a tutti quelli che mi hanno aiutata nel tempo, nonché molto soddisfatta quando posso condividere questo "compito di informazione".
Il documentario che presenterò nel prossimo post è emozionante anche per questo. 

venerdì 2 settembre 2016

Miclavez a tutto tondo

Altro grande nome dell'odontaiatria, intervistato nel 2012 per la pubblicazione di un suo libro.
Parla di metalli in bocca, non solo mercurio, ma spazia in verità a tutto tondo su tanti temi e sulle multinazionali farmaceutiche. Veramente interessante. 

martedì 30 agosto 2016

Servizio su Dandereer

Altro video che riporta alcuni dei tanti casi seguiti dal prof. Daundereer di Monaco, dove si sono fatte curare anche alcune persone che conosco che hanno avuto i problemi di cui parlo nel blog.

lunedì 29 agosto 2016

giovedì 25 agosto 2016

Il Corriere della sera

Il Corriere ne parla nel suo dizionario, senza alcun riferimento all'amalgama. 

Come potete leggere parliamo di avvelenamento vero e proprio. 
"I sali di mercurio più tossici sono quelli solubili. La massima concentrazione tollerabile nell’aria per il mercurio ed i suoi composti è 0,1 mg/m3. l’umo può venire in contatto con la forma inorganica (naturale e salina) o organica (di solito metile) tutte e tre sono tossiche, ma è soprattutto la forma organica a rappresentare un pericolo.Il mercurio naturale viene scarsamente assorbito a livello intestinale ma è ottimamente introdotto con gli scambi respiratori a livelli polmonari essendo liposolubile passa la barriera ematoencefalica e la placenta. Il mercurio inorganico viene assorbito attraverso il tratto gastroenterico e la cute, così come quello metilico.Il quadro clinico dell’avvelenamento acuto per ingestione accidentale o volontaria di sali solubili è caratterizzato da sintomi a carico dell’apparato digerente (violenti dolori, ulcerazioni necrotiche della mucosa orale, vomito e diarrea), dell’apparato circolatorio (shock), dell’apparato respiratorio (polmonite interstiziale) e del rene (necrosi ischemiche renali e anuria). La morte sopravviene per paralisi cardiaca, emorragia interna, peritonite, perforazione gastrica"

Nella sezione salute però nel 2014 il tema è affrontato eureka! C'è persino n video. 



Eppure già nel 2007 se ne parlava...


Ma nel 2008 si riporta il parere della FDA.
http://www.corriere.it/salute/08_luglio_06/amalgama_pericoloso_ec6b7104-4b76-11dd-9596-00144f02aabc.shtml
E nel 2002 già era nota la questione della contaminazione del pesce.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2002/11_Novembre/12/pesce.shtml?refresh_ce-cp

Diciamo che per il Corriere qualcosa bolle in pentola.... positivo!

mercoledì 24 agosto 2016

La Repubblica scuola

Proseguendo la carrellata tra i principali quotidiani del nostro Paese, ho trovato un unico atticol oin "Republica scuola" scritto da una studentessa di 2a media in cui si minimizza l'allarme.

"La cronaca riporta spesso la questione delle otturazioni dentarie, composte di numerosi elementi chimici, come l’argento, lo stagno, il rame, lo zinco, il palladio (e non il piombo come si è sempre creduto) e il mercurio. Questo viene impiegato per l’indurimento della pasta che curerà il dente cariato e, vista la tossicità dell’elemento. Sebbene l’Organizzazione Mondiale di Sanità abbia definito la tossicità dell’elemento chimico mercurio, oggi non ci sono prove scientifiche attestanti che l’impasto usato in odontoiatria sia pericoloso. I medici affermano che Il mercurio dell’impasto si presenta in forma “stabile”, termine che in chimica indica che l’elemento è reso atossico: sebbene ci sia ancora qualche dubbio in materia, l’OMS non si è pronunciata."

L'oms si è espressa in termini di precauzione ma il fatto che a parlarne su questa grande testata siano degli studenti, la dice lunga sulla sensibilità e il livello di informazione del nostro Paese, dal mio punto di vista. 

martedì 23 agosto 2016

Link all'American Health Institute

A questo articolo linkava l'articolo del Fatto Quotidiano: http://www.ahealth.com/content/education/biological_dentistry/therapy_resistance.php.
Vediamo di farne una sintesi.

Parla di "batteria della bocca" con evidente riferimento al fenomeno dell'elettrogalvanismo, quale fonte di sindromi croniche e di squilibri della pelle ed intestinali.
La dispersione elettrolitica di amalgama porta alla creazione di correnti elettriche tra i vari metalli presenti nelle protesi e nei denti, con risentimento del sistema nervoso.
L'amalgama è composta da mercurio e altri metalli verso i quali il primo agisce come solvente. Può esserci argento, zinco, rame.
I problemi possono derivare tanto da fenomeni allergici quanto da irritazioni del sistema nervoso per via di un potenziale elettrico non fisiologico (grazie alla saliva gli elettroliti creano una sorta di batteria accesa, con voltaggio costante di 1000 minivolts o più, alla base del cranio), che può essere misurato con appositi strumenti. La saliva raggiunge ph 7.00, piuttosto acido!
Il mercurio è comunque un veleno anche in traccia e può provocare patologie nel corpo umano tra cui depressione, disturbi gastrici ed intestinali, dermatiti, orticaria, eczema, mal di testa, asma ma nella casistica che segue anche nausea e ipocondria, vertigini, insonnia, reumatismi, gonartrosi, 
Con l'elettroagopuntura di Voll (eav) è stato dimostrato il legame tra questi disturbi e la presenza di amalgama, risolti in genere con la sua rimozione. 



lunedì 22 agosto 2016

Il mercurio nella stampa italiana - Il fatto quotidiano

Se tutto tace rispetto alla contaminazione in atto in Amazzonia, in Italia però la stampa non ha ignorato del tutto l'intossicazione di origine dentaria. 
Il fatto quotidiano ha scritto un bell'articolo nel 2014, facendo riferimento a grandi nomi del campo come Max Daundereer. Riporta una sua frase, che è ciò che mi spinge a continuare a scriverne: "Solo il paziente ben informato e intelligente avrà una chance per sfuggire o limitare i danni dell’avvelenamento". 
Da questo articolo decisamente ben fatto ho scoperto che i metalli sarebbero ritenuti dall'oms la causa del 60-70% di tutte le malattie croniche ed acute.
Riporto solo un breve estratto, invitando a dare un'occhiata al tutto.
"L’amalgama, miscelazione alchemica di una componente liquida e solida, è composta dal 50% di mercurio e per il resto un terzo equamente diviso tra argento, rame e stagno (a volte zinco). Col passare del tempo piccole correnti elettriche ionizzanti (elettrogalvanismo) intensificate anche dall’elettrosmog di cellulari perennemente all’orecchio (cioè attaccati alla bocca)potrebbero migrare dalle otturazioni nel cavo orale verso l’interno del corpo e nel sangue mentre mastichiamo, respiriamo e beviamo."

giovedì 18 agosto 2016

Nuova contaminazione in Perù

Purtroppo la storia si ripete ed è dei mesi scorsi la notizia di contaminazioni nella foresta Amazzonica per la ricerca illegale dell'oro, con pesanti danni all'ambiente e alle popolazioni locali (il 50% delle persone di Madre De Dios). 
Ecco un servizio di Al Jazeera.

martedì 16 agosto 2016

Amy Holmes - autismo

Non sto seguendo un criterio logico, ma semplicemente riportando gli articoli cui ancora non ho fatto riferimento. Su www.disinformazione.it viene riportata una sintesi tratta da "genitoricontroautismo.org" di cui avevo probabilmente già parlato. (http://www.disinformazione.it/autismo2.htm)
La novità sta nel riferimento ad un'altra dottoressa che si occupa del tema: Amy Holmes. Con una rapida ricerca ho trovato un suo articolo abbastanza intenso: http://www.healing-arts.org/children/holmes.htm

Riporta gli studi di tale Bernard che vedono un parallelismo nei vari aspetti analizzabili (dai sintomi agli esami) tra avvelenamento da mercurio e autismo. 
Quanto alle fonti spiega che il mercurio è ovunque, anche nell'acqua dove si trova in una forma che non può essere assorbita, poi pesce e molluschi. 
La contaminazione può avvenire per via dell'alimentazione nel tratto gastro-intestinale o più spesso dai vapori di amalgama che entrano nel sangue materna e attraverso il sangue raggiungono la placenta. 
Osserva che il grande aumento di casi di autismo risale agli anni 90, prima cioé che venisse tolto come componente dei vaccini, a riprova del legame anche con questi ultimi. 

A seguire parla della diagnosi. Ribadisce quanto abbiamo già detto in passato: altri metalli possono essere rilevati con esami del sangue o delle urine o test del capello, mentre il mercurio si accumula negli organi (fegato, reni, barriera intestinale, cervello) e andrebbe cercato analizzando i tessuti. 
Per via indiretta quindi riporta una serie di esami che possono esserne spia, nelle urine, nei parametri del sistema immunitario, negli esami del sangue "esoteric", per i quali vi rimando all'articolo. 
Interessante la nota: anche la persona più intossicata avrà alcuni di questi valori nella norma. 

Ci sono poi alcuni elementi fisici che in parte ricordo bene: pupille dilatate, mani e piedi sudati, il "segno di Babinski", riflesso del ginocchio molto veloce, leggera esotropia (tipo di strabismo), rash cutanei, tachicardia. 

Possono poi esserci ancora altri dati. 

Poco dopo l'esposizione i test potrebbero non rivelare nulla perché il corpo cerca di eliminarlo, ma nel cervello inizia a venire ridotto dopo 20 anni circa. 
Questo giustifica il fatto che bambini vaccinati 18 o 24 mesi prima dei test, che non hanno mangiato pesce, possono non dare segnali anche somministrando chelanti.

Infine i trattamenti: DMPS, DMSA, acido lipoico ed un altro prodotto non raccomandato. Ci sono poi i "chelanti poveri" come MSM e cisteina che non riescono a tenere il mercurio abbastanza stretto e rischiano di rimetterlo semplicemente in circolo. 
Buono il cilandro ma ad oggi non è noto quale sostanza al suo interno agisca il che rende impossibile stabilire frequenza e dosaggi. 
Il DMPS non è mai stato usato con i bambini, quindi meglio ricorrere al DMSA. 
Quest'ultimo non è molto selettivo, raggiunge in fretta il mercurio attraversando la barriera del cervello ma è idrosolubile e questo genera qualche dubbio sulla sua effettiva azione. 
L'acido lipoico invece si comporta come una pinza ed essendo liposolubile è certo che possa attraversare la membrana mitocondriale. 

Poi bisogna naturalmente interrompere le eventuali fonti di accumulo: 
- non più pesce e molluschi tranne salmone,
- sostituzione delle amalgama con composito
- vaccini senza thimerosal. 
Liberarsi del mercurio ancora disperso nel corpo, con opportune chelazioni. 
Supportare il tutto nutrizionalmente (antiossidanti) durante il trattamento. 
Controllare il funzionamento di fegato e reni e i livelli di minerali. 
Il trattamento dovrebbe durare all'incirca 10 mesi (nella progressione indicata nell'articolo) con eventuali pause. 

Infine riporta in una tabella i miglioramenti di bimbi autistici con il trattamento chelante, arrivando per alcuni a renderli capaci di seguire le principali lezioni scolastiche pur con qualche "stranezza". 




domenica 14 agosto 2016

Gli effetti dei pesticidi colpiscono fino alla 3a generazione

Il titolo già anticipa il tema: esperimenti sui topi hanno dimostrato che l'esposizione alla vinclozolina, un funghicida, determinano maggiore ansia in reazione agli stress, e ciò si propagherebbe alle generazioni successive.
http://www.lescienze.it/news/2012/05/22/news/suscettibilit_transgenerazionale_stress_ansia_esposizione_sostanza_vinclozolina-1038200/

Se vale per un banale fungicida, mi permetto di fare il passo successivo e provare a concludere che è logico pensare che ciò avvenga anche per uno dei metalli più velenosi al mondo.
In particolare in agricoltura viene disinfettante fungicida nei silos (a quanto leggo) destinati allo stoccaggio dei cereali o al trattamento dei semi.

In agricoltura si usano composto organici contenenti mercurio per inibire lo sviluppo di muffe nelle sementi. Alcuni tipici composti usati per questo scopo sono:
metilmercurionitrile CH3 – Hg – C º N
metilmercuriodiammide 
metilmercurio acetato 
etilmercurio cloruro C2H5 – Hg – Cl"
(http://www3.unisi.it/gioventu/pag14AmetalliHg.htm)

Fonti di mercurio

Torno a stretto giro al tema principe del blog, benché mercurio e intestino siano talmente legati da non poter evitare "divagazioni". 
Un paio di anni fa su "GreenMe" compariva un articolo sulle fonti di mercurio e i motivi per cui è tossico. Non che non ne abbia già parlato, ma lo userò come trampolino di lancio per il prossimo post. 
Rivediamo: 
- frutti di mare e pesce
- amalgama 
- vaccini (oggi non più)
- pesticidi
- acqua, aria, batterie, tatuaggi (non lo sapevo). 
Interessante anche la spiegazione di come agisce e di come contrastarlo. Ci ritornerò. 

venerdì 12 agosto 2016

Microbiota e nervo vago

Leggendo l'articolo, mi è subito venuto alla mente il paradigma per cui una proliferazione eccessiva di candida intestinale produce un desidero intenso di carboidrati e roba dolce, di cui la stessa si nutre.
Ecco qualcosa di più scientifico per illustrare il concetto:
http://www.medimagazine.it/i-nostri-batteri-influenzano-nostra-mente/

"La ricerca suggerisce che i batteri intestinali possono influenzare le nostre scelte alimentari in parte, agendo attraverso il nervo vago, che collega 100 milioni di cellule nervose dal tubo digerente alla base del cervello."

I microbi hanno la capacità di manipolare il comportamento e l’umore alterando i segnali neurali del nervo vago, cambiando recettori del gusto, producendo tossine per farci sentire male, e rilasciando ricompense chimiche per farci sentire bene”.

"Nei topi, alcuni ceppi di batteri aumentano il comportamento ansioso. Negli esseri umani, uno studio clinico ha rilevato che bere un probiotico contenente Lactobacillus casei ì,migliora l’umore in coloro che sentono ” spenti”.

“Poichè il microbiota è facilmente manipolabile dai prebiotici, probiotici, antibiotici, trapianti fecali e cambiamenti nella dieta, alterare il nostro microbiota offre un approccio interessante per trattare problemi altrimenti intrattabili di obesità e alimentazione malsana”

"Il targeting del microbioma potrebbe aprire nuove possibilità per prevenire una serie di malattie da obesità e diabete, ai tumori del tratto gastro-intestinale"

giovedì 11 agosto 2016

Combattere il biofilm

Devo fare uno spot in favore di questa dott.ssa Bernardi, che prima di questi giorni non avevo mai sentito nominare. Il suo sito è pieno di ottimi articoli e rivela un'attenzione per la salute non comune.
Da qui ho tratto il riferimento anche al post di oggi.
http://www.letiziabernardi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=243:combattere-i-biofilm&catid=8:i-miei-articoli&Itemid=106
Alcuni suggerimenti mi erano già noti per la candida (e qualcuno l'ho sperimentato in passato), ma il karkadé e l'acqua di Kaqun mi giungono proprio nuovi.
Quest'acqua è un concentrato di ossigeno.... si potrebbe sostituire con il cell-food (oggi sponsorizzo gratis tutti).
Il karkadè non è difficile da reperire, la cannella la si usa anche per il mal di gola (efficacissima, anche bollita in una tisana), l'acido caprilico lo si trova in farmacia, la quercitina pure (per avere dosaggi significativi, perché è evidente che una alimentazione varia già la include), mentre altri oli nominati si usano anche per allontanare ospiti indesiderati dalla casa, dalle tarme alle zanzare: tutto torna insomma.
Quanto al timo, di cui ho quantità esagerate in giardino, potrei rifare il mellito. Copiatelo: lo aggiungete essicato ad un buon miele (più facile l'acacia perché fluida) in quantità di circa 4 cucchiai per chilo. Va conservato un mese al buio e rigirato più volte e alla fine, volendo, potete impazzire a filtrarlo, E' fenomenale, come la rosa canina.
In tutto questo però va detto che una dieta ad esclusione di zuccheri non fa eccezioni per il miele....

In ogni caso l'articolo riporta l'attenzione su un buon funzionamento dell'intestino come strumento di difesa e benessere, e per tornare al mercurio ricordiamoci che tra le principali conseguenze c'è la disbiosi. E' una catena capace di distruggere chiunque.
Io stessa, dopo tanti anni, non ho abbandonato ancora (se non per periodi, talvolta anche lunghi) fermenti lattici e basificanti. 

mercoledì 10 agosto 2016

Microbioma e biofilm

Per comprendere meglio i vari articoli in cui mi sono imbattuta, è importante conoscere i termini di riferimento.

MICROBIOTA - è sinonimo di flora batterica.

le della putrefazione dei resti, come Escherichia, Bacteroides, Eubacteria, Clostridium.

"Possiamo definire il microbiota intestinale umano come l'insieme dei microorganismi che si trovano nel tubo digerente dell'uomo. Qui vivono dalle 500 alle 1000 specie differenti di microorganismi, i più numerosi dei quali sono batteri seguiti da miceti e virus. " "alcuni ceppi batterici sono comuni alla maggioranza dell'umanità: l'80% dei batteri, come Lactobacillus e Bifidobacteria, provoca la fermentazione; il restante 20% è responsabi
Molti di questi batteri sono innocui o non influiscono sulle attività svolte dal microbiota umano per mantenere una corretta flora batterica, ma presi singolarmente possono essere pericolosissimi o addirittura mortali." (http://www.abcsalute.it/notizie-salute/omeopatia/microbiota-intestinale-che-cos-e-cosa-fa.html)

BIOFILM - microcolonie batteriche che aderiscono ad una superficie e risultano avvolte in sostanze polimeriche (il film).


"Forse perché molti biofilm sono sufficientemente densi da essere visibili ad occhio nudo, le comunità microbiche sono stata tra le prime ad essere studiate dai primi microbiologi. Anton van Leeuwenhoek ha raschiato il biofilm della placca dei denti ed ha osservato con il suo primitivo microscopio ciò che ha descritto al loro interno come "animaletti".

I biofilm possono causare una vasta gamma di problemi negli ambienti industriali. Ad esempio, i biofilm si possono sviluppare all’interno dei tubi, e questo può portare all’ intasamento e alla loro corrosione. I biofilm che si creano sui pavimenti e sui contatori possono rendere difficile il risanamento nelle aree preposte alla preparazione degli alimenti.

Gli scienziati ora si rendono conto che i biofilm non sono solo composti da batteri. Quasi ogni specie di microrganismi - tra cui virus, funghi, e archeobatteri - hanno meccanismi attraverso i quali essi possono aderire alle superfici e gli uni agli altri. Inoltre, si è ormai capito che i biofilm sono estremamente diversi tra loro. Ad esempio, possono abitare i biofilm che formano la placca dentale più di 300 diverse specie di batteri.

Inoltre, i biofilm sono stati trovati davvero ovunque in natura, al punto che qualsiasi microbiologo tradizionale può riconoscere che la loro presenza è onnipresente. 

Facile per i ricercatori di biofilm di vedere che il corpo umano, con la sua vasta gamma di superfici umide e dei tessuti della mucosa, è un luogo eccellente di proliferazione dei biofilm. Per non parlare del fatto che quei batteri che si associano in un biofilm hanno significativamente maggiore possibilità di eludere le cellule del sistema immunitario che attaccano più facilmente forme planctoniche.

Secondo una dichiarazione pubblica dal National Institutes of Health, oltre il 65% di tutte le infezioni microbiche sono causate da biofilm.

I biofilm fanno parte dei mix patogeni o "miscela" che causa la maggior parte o tutte le patologie "autoimmuni" o delle malattie croniche o delle malattie infiammatorie.

Infatti, grazie, in gran parte, alla ricerca di un ricercatore biomedico, il Dr. Trevor Marshall, si è compreso che le malattie infiammatorie croniche derivano da un’infezione sostenuta da una flora microbica intestinale patogena legata nei biofilm (collettivamente denominati agenti patogeni Th1).

È ormai noto che il microbiota è composto da numerose specie batteriche, alcune delle quali devono ancora essere scoperte. Tuttavia, la maggior parte degli agenti patogeni che causano le malattie infiammatorie hanno una cosa in comune: cercano tutti i modi per eludere il sistema immunitario e per persistere come forme croniche nell'organismo che ha sviluppato modi per combattere e difendere il nostro organismo.

Le ricerche di Marshall hanno messo in chiaro che molti dei patogeni Th1 sono in grado di creare sostanze che si legano e inattivano il recettore della vitamina D - un recettore fondamentale del corpo che controlla l'attività del sistema immunitario innato, o costituisce una prima linea del corpo per la difesa contro le infezioni intracellulari.

Così, quando i pazienti accumulano un numero maggiore di patogeni Th1, sempre più forme batteriche croniche creano sostanze capaci di disattivare il VDR. Questo provoca un effetto valanga, in cui il paziente diventa sempre più immunocompromesso, mentre acquista una carica batterica più grande.

I pazienti con infezioni da biofilm sono generalmente definiti dai medici tradizionali come coloro che hanno un'infezione incurabile.

I ricercatori hanno ripetutamente tentato di distruggere i biofilm dando ai pazienti dosi costanti ed elevate di antibiotici. Purtroppo, quando somministrato in dosi elevate, l'antibiotico potrebbe indebolire temporaneamente i biofilm, ma essendo incapace di distruggerli, le cellule inevitabilmente persistono e permettono al biofilm di rigenerarsi (si parla di antibiotico-resistenza).

Marshall è stato il primo a creare un protocollo antibiotico che sembra colpire e distruggere il biofilm. Centrale al trattamento, che si chiama il Protocollo Marshall, è il fatto che i biofilm e altri agenti patogeni Th1 soccombono a specifici antibiotici batteriostatici presi a dosi molto basse, come “informazioni”. Ed è solo quando gli antibiotici vengono somministrati in questo modo che sono in grado di eradicare completamente i biofilm".(http://www.letiziabernardi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=240:la-scoperta-dei-biofilm&catid=8&Itemid=106)

martedì 9 agosto 2016

Un anno dopo

Un silenzio così lungo parla della mia vita: non dedico più tempo ad approfondire questi temi perché fondamentalmente continuo a stare bene. Di tanto in tanto ho qualche disturbo, ma riesco a mantenere un buon equilibrio globale.
Ciò non toglie che mi senta sempre molto vicina al problema delle intossicazioni di origine ambientale, non solo mercurio ma elettromagnetismo (questo lo subisco molto), inquinamento chimico,...... e da qui a seguire quasi all'infinito.
Continuando quindi a fermarmi ad ogni articolo che tratti temi a me familiari, ho fatto mente locale e, grazie a un po' di ferie, deciso di aggiornare questo blog con servizi e ricerche recenti.
Alcuni continuano a ribadire gli stessi concetti, ma per la stanchezza cronica c'è per esempio qualche interessante novità.
Cambiare la propria vita nei termini di riprendersela porta via molto tempo: mi dedico all'orto per sapere ciò che mangio, faccio il pane, gli integratori, i detersivi, i saponi, le creme.... il dentifricio.... e quando devo comprare qualcosa sempre più spesso posso permettermi di scegliere prodotti di qualità quanto a materie prime ed eticità della produzione. Persino una parte del cibo destinato ai miei animali non viene più da allevamenti intensivi.
E se sto male? Medicina informazionale, un nuovo step che su di me ha gli stessi "devastanti" effetti delle cure omotossicologiche di un tempo.
Questo squarcio sul mio quotidiano è per dire che la vita si riconquista con una progressione, che uscire dall'emergenza non significa doversi accontentare.
I cambiamenti arrivano mese dopo mese negli anni, sono una grossa fatica all'inizio, ma pagano.
Per me è una sfida e una gioia vedere che posso sottrarmi a un mondo contaminato fin nella testa delle persone, pur continuando a viverci dentro.
Chiaramente il fattore tempo diventa la chiave di volta, ma ci vuole meno tempo a imparare a fare scelte alternative che a guarire dagli stati di malessere e malattia che io e molte delle persone che leggono (e mi scrivono) abbiamo sperimentato a lungo, ed è anche molto meno costoso!
Perciò se dovessi pubblicare tre post e sparire un altro anno..... saprete che sto lavorando al cambiamento (....fattore tempo. appunto).

Dopo questa lunga introduzione, ecco la grande scoperta sulla stanchezza cronica.
Quanti di noi si son sentiti dare degli esauriti???? Finalmente la ricerca risponde. Iniziamo dalla grande stampa italiana. Purtroppo solo due quotidiani se ne occupano.

La Repubblica http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2016/07/07/news/sindrome_da_fatica_cronica_le_cause_nel_microbioma_intestinale_alterato-143194898/

La Stampa
http://www.lastampa.it/2016/07/07/scienza/benessere/la-stanchezza-cronica-dipende-dallintestino-SgtFrqNizYJDx0opJm5jlJ/pagina.html