martedì 10 aprile 2012

Rimozione non protetta

Seguo l'iter proposto dal libro, anche se la mia velocità difficilmente troverà coincidenza con chi, interessato all'argomento, ha già avuto sotto mano "Denti tossici"; io, che ho iniziato dal secondo, posso dire di averlo letteralmente sbranato, trovando continui ritagli di tempo per tornare indietro, andare avanti, raccontare a qualcuno...
Fatto è che l'indice di questo blog è al momento lo stesso del testo.
Siamo ora dunque ad un racconto di rimozione non protetta. E' quello che capitò a me, letteralmente sconvolgendomi la vita. Questo è un post e non posso dargli le dimensioni di un libro (ma chissà, un giorno forse...), perciò tento una sintesi.
Mi ero appena laureta, lavoravo già come dipendente da un paio d'anni. Seguii il suggerimento di un dentista di fiducia che mi fece un buon prezzo, così iniziai a rimuovere le 17 otturazioni in amalgama.
Mi hanno detto che dev'esser stato bravo e che io comunque devo avere un buon fisico, altrimenti con questi numeri avrei dovuto essere "messa" in modo molto diverso. Comunque unica protezione fu la diga.
Non ho messo in relazione la faccenda per circa 15 anni, ma poco dopo iniziarono gravi e ripetute crisi di panico. Ero sempre stanca, non sopportavo nessuno stimolo, a partire dal rumore dei tacchetti delle scarpe sul pavimento fino alla musica. Avevo rossori, sudorazioni,... e feci, ora dico così, la parte della "squilibrata" che all'improvviso cambia personalità e non è più in grado di autogestirsi.
La mia vita è cambiata molto perché quest'esperienza di forte paura ripetuta nel tempo ha comunque condizionato la mia autonomia. Tuttora ci son cose che mi mettono in tensione e che un tempo mi davano quel brivido di adrenalina necessario ad invogliarmi ad affrontarle. 
Pochi mesi dopo mi venne pure una mononucleosi con epatite ed anche il mio fegato è rimasto un po' traumatizzato (a volte me lo ricorda).
Non mi rimisero a posto psicofarmaci né psicoterapie ma un omeopata con i suoi consigli e prodotti "energizzanti". Le mie surrenali sono infatti la parte del mio corpo che devo sempre coltivare... 
Passato questo scempio, con conseguenze su tanti fronti, tutto apparentemente era tornato normale. Giusto qualche "inciampo" (momenti di particolare stanchezza che non riuscivo a giustificarmi, negli anni).
Fino a che non prendo un virus e nel frattempo faccio del faidate all'aria aperta sotto al sole, intossicandomi a livello esponenziale con colle e vernici.
Il mio corpo si impalla, all'improvviso mi ritrovo in piena "stanchezza cronica", allettata senza ragione e con sintomi definiti "aspecifici". 
Di nuovo tutti falliscono tranne un omotossicologo che comincia a darmi prodotti per drenare le tossine e contrastare il mio virus (nosode). Miglioro molto ma non risolvo del tutto: studio per mesi su internet e procedo a svenarmi (tanto fisicamente quanto economicamente) con autoemo di ozono. Resta il dubbio di cosa abbia impedito al mio fisico di reagire ad un virus. 
Pochi mesi dopo riparte un po' di febbre, più alta dell'anno prima, ma l'omotossicologo non individua la causa specifica. Arrivo così da un dentista+naturopata che individuano un dente devitalizzato male, ormai marcio, e mi garantiscono "al limoncino" un'intossicazione da mercurio solo per aver riscontrato la rimozione pregressa di così tanto materiale tossico dalla bocca. Non si sbagliano!
Da lì inizia la mia attività per recuperare... e forse inizio a riprendermi ora, quasi 6 anni dopo la comparsa del mio virus....
Quindi aggiungo la mia testimonianza a quella riportata sul libro. Il web comunque ne è pieno ed internet, blog, forum e c., sono una preziosissima risorsa.
Io devo davvero tutto, o quasi, a cfsitalia. Pur non occupandosi di mercurio, lì ho scambiato pareri e ho avuto le istruzioni giuste per leggere articoli scientifici di esperti di riferimento, nonché capire i meccanismi che potevano "ingolfare" alcuni processi biochimici del nostro corpo.

Nessun commento: