mercoledì 9 ottobre 2013

Blog azzoppato

Mi è capitato di ricevere una segnalazione per una sorta di violazione di copyright da parte di un ente americano. Ci sta, mi capita di copiare nei post alcune parti che trovo importanti benché mi limiti a contenerne lo spazio e ne dichiari sempre la fonte. Andando alla ricerca dei post incriminati ne ho trovati più di uno che sono tornati allo "stato bozza".
La legge è legge... va benissimo. Un'unica osservazione: c'è chi è più preoccupato di guadagnare da ricerche e quant'altro sul rischio di mercurio che dalla difusione di un allarme planetario. Si vede che il mercurio ha contaminato pure il loro interesse per il genere umano!
Naturalmente le mie scuse a tutti coloro che hanno ritenuto che ledessi il loro diritto di proprietà, si tengano la loro dose di mercurio.

lunedì 7 ottobre 2013

Oil pulling

Parecchio tempo fa, ricordo, riproponevo la disintossicazione proposta dal dott. Tombak, che si rifaceva a tradizioni forse siberiane... Di questa pratica avevo letto anche in altri posti ma il dubbio sulla scientificità e la ragionevolezza dei suoi consigli in verità mi veniva. In definitiva dispensa suggerimenti per ogni male, non molto gravosi da applicare e certo non rischiosi, dei quali mancava sempre la spiegazione.
Devo dire che varie delle cose che ho letto nei suoi libri hanno trovato riscontro in articoli vari. Oggi ho letto perchè pulire la bocca al mattino con l'olio, anche se al girasole è stato sositutito il sesamo o il cocco. Lo spiega green.me nel suo blog, che a me piace moltissimo e che seguo spesso.
Copio:
"L’oil pulling è un’antica tecnica ayurvedica utile a mantenere in buona salute la cavità orale ma soprattutto ad eliminare tutti quei batteri che, nel corso della notte, si vanno a depositare su lingua e denti.
Questo avviene perché durante il sonno il nostro organismo attua tutti i suoi meccanismi di disintossicazione cercando quindi di eliminare sostanze di scarto del metabolismo e batteri respingendoli in zone esterne del corpo (com'è appunto la bocca) in modo tale da poterle espellere più facilmente al risveglio". 
Ancora una volta Tombak non viene smentito.... 

sabato 20 aprile 2013

Dr Oz

Una trasmissione televisiva americana, "Dr. Oz", indaga su temi "scottanti".
Meno di un mese fa si è occupata dell'amalgama. 
Ecco il link per vedere la puntata in più parti. 

venerdì 12 aprile 2013

Acqua al mercurio a Treviso

Falde acquifere contaminate dal mercurio...
Un paio di anni fa si fece questa scoperta riguardante i pozzi che attingevano l'acqua ad una data profondità (http://www.oggitreviso.it/mercurio-nellacqua-aumentano-divieti-36979) e che inevitabilmente condizionerà la vita dei residenti della zona per parecchi anni.
La cosa però più interessante è che il mercurio non arriva da solo...   e ad oggi ancora non sono note le cause o i colpevoli...
Povera Italia!

lunedì 8 aprile 2013

Metalli pesanti e processi biologici

A questo indirizzo trovate un lungo articolo che ben illustra quanto di recente riportato nel blog (ma già detto tante volte anche in passato). 

Copio alcuni estratti:
"Da un canto, la presenza contemporanea di più metalli tossici all’interno del cavo orale forma una sorta di meccanismo a batteria (effetto galvanico), con produzione di ioni, ovvero di vere e proprie correnti elettriche spesso responsabili dell’alterazione del Ph della bocca facilitando l’insorgenza di nevralgie, emicranie, cefalee e la proliferazione di ceppi microbici differenziati.
L’effetto galvanico realizzato nella bocca, combinato con gli abbassamenti del valore del Ph salivare e con la migrazione di ioni, induce una maggiore suscettibilità a contrarre infezioni di tipo micotico (candida albicans) e parassitarie del cavo orale, delle adenoidi e tonsille (otiti ricorrenti, adeniti sottomandibolari, ecc..) ".......
"Dall’altro, i metalli tossici, liberati dalla corrosione di materiali odontoiatrici, che l’organismo non è in grado di eliminare fisiologicamente a causa di un eccesso di accumulo anche dopo decenni dalla esposizione o di un “ingorgo” o “collasso” degli organi emuntori preposti allo “smaltimento”, vanno a depositarsi negli organi-bersaglio specifici per ognuno. E’ il caso del Mercurio (HG) che si localizza a livello del Sistema Nervoso Centrale, con un danno immediato imputabile all’azione perturbante la funzione elettrica della cellula nervosa ed un danno a lungo termine interessando i tessuti mielinici"

"I sintomi da tossicità possono essere locali e sistemici. A livello locale: bruciore della lingua, sapore metallico, disfagia, colorazione bluastra della mucosa orale in prossimità della lega metallica (tatuaggio), nevralgie facciali e del trigemino, pulpiti e parodontiti.
A livello sistemico, gli ioni mellallici liberati dalla corrosione delle leghe, per effetto termico ed elettroforetico, raggiungono il tratto gastrointestinale ed attraverso la mucosa raggiungono la via ematica e linfatica potendosi localizzare in organi anche molto lontani dalla cavità orale generando una grande quantità di sintomi generici come: disbiosi intestinale con alvo alternato, alterazione del ritmo cardiaco, ansia, stanchezza cronica, invecchiamento precoce, immunodepressione e sintomi specifici di patologia d’organo.

Patologie come dermatiti ed eczemi, psoriasi e patologie degenerative della cute ad etiologia sconosciuta, possono essere riferite al ruolo che i metalli pesanti svolgono, a causa del notevole aumento del loro utilizzo."

Ancora se ne parla ampiamente dunque... 

domenica 7 aprile 2013

Elettrosmog: i danni del mercurio

Sono ancora nel libro "Difendersi dall'elettrosmog".
Dopo aver illustrato come avviene la migrazione del mercurio dalla bocca ai nostri organi, gli autori citano alcune malattie che potrebbero conseguirne: colite ulcerosa, morbo di Chron, interferenza con il metabolismo della glutammina (possibile causa di schizofrenia) tramite l'inibizione del coenzima A, danni ai nervi. 
Riferiscono di pazienti "presi in tempo" che hanno mostrato regressione dalla schizofrenia tramite la "bonifica della bocca".

sabato 6 aprile 2013

Elettrosmog: il mercurio in bocca.

Gli autori del libro di cui vi ho parlato, affermano l'esistenza di un legame tra disturbi della concentrazione e psichici e la vicinanza del cervello ai campi elettrici presenti in bocca, nonché ipotizzano un'amplificazione di sintomi dovuti ai campi presenti invece nell'ambiente. 
In particolare sostengono che i perni presenti in bocca agirebbero come antenne o amplificatori di segnale. 
Questo fenomeno, descritto da molti, viene definito solitamente "elettrogalvanismo". 

Ma tra i metalli ce n'è uno particolarmente noto... 
"...in base al principio della batteria bimetallica, dall'amalgama si liberano degli ioni e le otturazioni si corrodono, ma un'otturazione di amalgama consiste al 50% di mercurio puro. Pertanto il mercurio delle vecchie otturazioni non è quasi più presente in quanto è migrato nell'organismo insieme a flussi di ioni, come confermato da studi condotti presso l'Università d Basilea. Recentemente gli scienziati svedesi hanno inoltre rilevato che l'elettrosmog cambia la struttura chimica delle otturazioni in amagama, liberando in bocca il mercurio in esse contenuto". Cito sempre dal libro...

venerdì 5 aprile 2013

Difendersi dall'elettrosmog

Che c'entra, direte, con il mercurio?
Ho da poco letto il libro che così si intitola,  certo non immaginando di trovare notizie per questo blog. 
Esiste invece un paragrafo specifico intitolato "Il campo di tensione della mascella".
Ben descrive la situazione di plurimetallismo che alcuni di noi possono trovarsi in bocca, dati i diversi materiali utilizzati in odontoiatria.
"Secondo il principio della batteria, all'interno di un liquido, il cosidetto elettrolita, tra due elettrodi fatti di metalli diversi si forma una corrente che fluisce dal metallo meno nobile a quello più nobile. Nella nostra bocca la saliva e la linfa delle mucose fungono da elettroliti e, quanti più metalli differenti sono presenti, tanto più attiva è questa batteria orale.  ... In questo modo nella nostra bocca si generano dei campi che non raramente mostrano valori di tensione di centinaia di volte superiori ai segnali elettrici con i quali lavorano i nervi e il cervello". Prosegue. 


sabato 30 marzo 2013

A.A.A. collaboratori cercasi

Questo blog nasce per diffondere l'allarme su un grave pericolo che molti negano o ignorano, rispondendo ad esigenze personali mie in primo luogo.
Dentro di me ho immaginato un giorno in cui mettere di fronte ad una valanga di ricerche i medici che, invece di aiutarmi, mi etichettavano come "esaurita". All'inizio, 20 anni fa, anch'io in effetti ho creduto di essere molto molto esaurita ma per fortuna le condizioni fisiche che mi hanno poi impedito, nel tempo, di condurre una vita normale, hanno reso indispensabile trovare il bandolo della matassa.
Grazie a quelle ricerche, dopo un lungo impegno nella disintosiccazione (e chelazione), oggi i cambiamenti sono talmente evidenti che mi pare di aver più salute di tanta "gente comune", che con il mercurio non ha mai avuto molto a che fare. 
All'inizio volevo soprattutto dimostrare qualcosa... ora solo il solo fatto di poter divulgare soddisfa le mie aspettative. Nel frattempo nuovi temi e nuove realtà, nuovi progetti, occupano il mio tempo...  
Potrebbe essere che, tra chi legge queste pagine, ci sia una persona (o più) che ha lo stesso desiderio di ricercare e condividere le informazioni.
Sinceramente mi appello a costoro perché intervengano e in qualche modo subentrino nell'attività divulgativa. Io non conto di smettere, ma la distanza temporale tra un post e l'altro parla da sé.
Non ci sono soldi in palio, io non ho guadagnato un solo centesimo (neppure dalla pubblicità) in tutti questi mesi e anni, ho anzi speso per acquistare libri e fare ricerche. L'unica ragione per collaborare potrebbe essere il desiderio di dare un contributo alla crescita di consapevolezze.
Mi auguro davvero che qualcuno, tra voi che leggete, possa trovare in sé la spinta necessaria a fare un tentativo... 




 

domenica 24 marzo 2013

Denti tossici al 70%

Come spesso accade arrivo ad un punto in cui quasi provo a scusarmi, perché sono presa da altre cose e dimentico il blog (anche perché, grazie a Dio, con la salute me la cavo benino e i miei pensieri sono altrove). Ciononostante non rinuncio, semplicemente rimando... 
Nell'attesa ho trovato una versione free del libro di Acerra, non integrale ma molto consistente.

domenica 24 febbraio 2013

Erosione del bagaglio enzimatico

Uno dei concetti chiave di "Denti Tossici 2" riguarda gli effetti dell'esposizione cronica a basse dosi di mercurio, che porta alla potenziale inibizione di vari enzimi. 
Un enzima è sostanzialmente una proteina che favorisce un'azione biologica.
Particolarmente sensibili a questo fenomeno sarebbero quelli che permettono la digestione del latte e del grano, da cui le più note intolleranze del secolo!
Altrettanto può avvenire con gli enzimi che agiscono come inattivatori epatici verso i farmaci, ovvero, se ho capito bene, le sostanze che si legano a dosi di prodotti chimici che potrebbero provocare danni al nostro fegato se assimilate (in pratica inattiverebbero le dosi in eccesso, dannose). 
In queste condizioni si riduce la soglia di tolleranza ai farmaci e alle sostanze chimiche in genere, fino a provocare in casi estremi la "sensibilità chimica multipla".

sabato 23 febbraio 2013

Denti Tossici 2

Ho di nuovo per le mani il mio libro, del quale dovrò parlarvi rapidamente perché conto di prestarlo nuovamente. 
Il libro contiene moltissime lettere, il protocollo per la rimozione protetta da amalgama, riferimenti a programmi tv, articoli di giornali, ricerche, ricerche, ricerche...
Ci sono indicazioni su come ripulirsi e disintossicarsi nonché indirizzi di associazioni e centri. 

Inizio da una "chicca": la medicina cinese riconosce legami energetici tra diversi punti del corpo, tant'è che a dente "ammalato" potrebbe corrispondere un disturbo fisico localizzato altrove. Nel mio caso ciò aveva piena corrispondenza!
Nelle ultime pagine del libro viene pubbicata questa "mappa". 
Posto qui il link per scaricarne un tipo diverso dal punto di vista grafico ma identico, ovviamente, per contenuto.

mercoledì 13 febbraio 2013

Start healthy life e c.

Per chi volesse approfondire, non comprando magari i libri di Tombak, c'è un sito ufficiale che segnalo dove qualcosa si può sbirciare.
Non posso negare che si tratti però di una specie di mercato, dove tutti i link portano a prodotti da acquistare.
Personalmente ritengo validi molti dei suoi non documentati consigli. Io, oltre all'olio vegetale, ho già provato la terapia dei gusci d'uovo per le ossa e conto un po' alla volta di proseguire.I consigli sono concreti e il più delle volte coerenti con indicazioni già note della medicina alternativa.

domenica 10 febbraio 2013

Olio vegetale

L'ultimo suggerimento di Tombak viene dalla medicina popolare siberiana e si basa sul potere antibatterico della saliva.

Prevede che si tenga 1 cuchiaio di olio di girasole o di arachidi in bocca per 30 minuti a stomaco vuoto, al mattino appena svegli o alla sera prima di andare a letto (3-4 ore dopo l'ultimo pasto), nella parte anteriore della bocca, da usare come se si stesse succhiando dolcemente una caramella. Poi bisogna sputarlo.
Dovrebbe far sentire più energici e tranquilli. Nei casi acuti il miglioramento si dovrebbe avvertire in 2-3 settimane.
E' indicato per: infiammazioni venose, anemia cronica, paralisi, eczema, gonfiori, disturbi gastrointestinali, dell'apparato cardio-circolatorio, delle articolazioni, cancro e altro.

Io un anno fa abbondante ci ho provato. Non avevo ancora letto il libro quindi non ho rispettato precisamente le indicazioni e non ricordo le sensazioni. So solo che mentre sei lì con il tuo olio in bocca... 9 volte su 10 arriva immancabile una telefonata che costringe ad interrompersi. La legge di Murphy... altro noto medico alternativo! ;-)

lunedì 4 febbraio 2013

Semi di lino

Il terzo metodo è alla portata di tutti ed in verità viene proposto in altri contesti come risposta a diversi stati di intossicazione.
Tombak suggerisce di versare, su mezza tazza di semi, un litro e mezzo di acqua bollente, poi di far cuocere l'intruglio a fuoco basso per 2 ore. Va fatto raffreddare e infine filtrato. E' da bere durante il giorno per due settimane, una volta l'anno.

Il limite di questo studioso, già evidenziato su altri siti, è che effettivamente non fornisce le fonti su cui poggiano le sue informazioni e non fa riferimento a studi scientifici sui pazienti, ma è indubbio che al lino, in olio o semi, vengono riconosciute proprietà antitumorali e antinfiammatorie.
Io vedo anche un lineare collegamento con i problemi intestinali che conseguono alla presenza di metalli (pareti, candida,...) e sarei tanto tentata di dirigermi su questa strada...

domenica 3 febbraio 2013

Pino e abete rosso

Parliamo un po' di scienze... ;-)
All'idea di preparasi le miscele detossificanti, la mia prima preoccupazione è stata di distinguere le piante.
Ho trovato video in inglese abbastanza chiari (http://video.about.com/forestry/How-to-Identify-Pine-Trees.htmhttp://video.about.com/forestry/How-to-Identify-Spruce-Trees.htm). Dal momento che entrambi gli alberi si trovano facilmente nelle nostre montagne... la raccolta è fattibile!
Le gemme normalmente compaiono verso la fine dell'inverno.
E' quasi ora di organizzare una gita in montagna!
Invito chiunque provasse l'esperienza a condividerla su questo blog, tra i commenti o inviandomi una mail da pubblicare.

In tutta sincerità comunque, nonostante un'ampia ricerca su internet, ho trovato varie benefiche proprietà di queste piante ma nulla che facesse riferimento agli scopi descritti da Tombak. Bisognerebbe conoscere il russo e girare su siti locali. Qualcuno conosce il russo?? Help! 



venerdì 1 febbraio 2013

Cleansing Radionuclides and heavy metals from the body

Sono nel paragrafo specifico del libro "Can we live 150 years?" e copio e traduco in qua e in là.

Tutti gli abitanti delle grandi città hanno alti livelli di quanto nel titolo nel loro corpo e rischiano di conseguenza l'insorgenza del cancro. 
Pertanto è necessario ripulirsi.

Metodo 1: gemme di pino
Mettere 4 cucchiai di giovani gemme di pino in una bottiglia da un quarto o mezzo litro, versarci sopra una tazza di miele e mettere in frigo. In un paio di giorni le gemme inizieranno a produrre del succo. Prenderne un cucchiaio tre volte al giorno. 

Metodo 2: aghi di pino o abete rosso
Versa 250ml di acqua bollente su mezza tazza di aghi di pino o abete rosso, lentamente riscalda per 10-15 minuti quasi fino al bollore, poi filtra la miscela- Bevi 1 o 2 tazze due volte al giorno per 7 giorni al posto del té, fai una pausa di 2 mesi e ripeti per altri 7 giorni. La terapia va fatta una volta all'anno.


giovedì 31 gennaio 2013

Mikhail Tombak

All'inizio non mi diceva nulla, ma quando trovai su un sito le sue indicazioni su come liberarsi dai metalli pesanti, iniziai a cercare notizie (e a fare le "terapie"). Scoprii un po' alla volta che si tratta di un personaggio molto noto nell'ambito della salute, di quelli che, come la Kousmine, sa insegnarti a star bene in modo naturale. Ci sono nei suoi testi spiegazioni e dritte che valgono tanto per la prevenzione quanto per la cura e, se anche non tutto si può guarire, sicuramente alcuni "aggiustamenti" della vita quotidiana possono essere intrapresi senza grandi sconvolgimenti.
In passato avevo provato gli sciacqui con l'olio di girasole e in questo mese mi sono cimentata con la "terapia dei gusci d'uovo". 
Nel frattempo avevo comprato i suoi due libri più noti e, dall'estate ad oggi, me li sono "studiati". Solo verso la fine del secondo, pochi giorni fa, ho trovato la parte specifica sui metalli che riporterò nei prossimi post. Non è lunga. Comprare il libro solo per questa non vale la pena.
Io li ho acquistati usati dagli USA, ho avuto un sacco di guai con le spedizioni ed i rivenditori (ho abbandonato il caro e buon "Amazon"), però ne sono rimasta assolutamente soddisfatta. 

Più volte parla di se stesso: bambino grasso, nutrito a schifezze, sempre malato, riempito di antibiotici e medicine da una mamma medico con poche energie da dedicare al figlio. Solo un rigonfiamento del fegato li costringe a ripensare questo modo "pratico" di intervenire e crescendo diventa la sua via...
La mia storia, pur con tante differenze, è piuttosto simile.



martedì 22 gennaio 2013

Perfluorinati nel sangue: rischio di infertilità e altro

Un'altra ricerca sui PFC è descritta in italiano sulle pagine di un sito istituzionale: la presenza di composti fluorinati nel sangue metterebbe a rischio le gravidanze.http://www.comune.torino.it/pass/php/4/Salute.php?pag=41295

Su un sito canadese si parla di bioaccumulo in piante e animali (vecchia storia...) e di danni, oltre che al sistema immunitario, a fegato e tiroide. http://www.hc-sc.gc.ca/fn-an/securit/chem-chim/environ/pcf-cpa/qr-pcf-qa-eng.php

Anche il WWF, con la campagna "svelenati", se ne è occupato, andando a dettagliare ulteriormente la lista (pentole,  tessuti da abbigliamento e da arredamento, componenti di farmaci, schiume antincendio, lubrificanti, adesivi, cosmetici, insetticidi, rivestimenti per tappeti e mobilio) e gli USA hanno già messo al bando le pentole in teflon oltre il 2015. 

Non si può davvero che convenire con Grandjran quando, in un suo video, diceva che la gran parte delle sostanze chimiche che usiamo quotidianamente non è testata. Siamo tutte inconsapevoli cavie!


lunedì 21 gennaio 2013

Quanto sono innocui i composti perfluorinati

Per capire meglio di cosa parlava il prof. Grandjean, segnalo la pagina di un blog che sintetizza le ricerche sull'argomento, una volta tanto in italiano. http://www.sustainability-lab.net/it/blogs/sustainability-lab-news/quanto-sono-innocui-i-composti-perfluorinati.aspx

Copio:
"I composti perfluorinati (PFC) sono composti organici  fluorurati che grazie alle loro caratteristiche straordinarie (in particolare per il loro comportamento idro- e liporepellente e la loro stabilità termica e chimica) consentono una gamma di applicazioni molto ampia. Pentole con rivestimento antiaderente, superfici sporcorepellenti, schiume ignifughe ecc. sono soltanto alcuni esempi di uso quotidiano. Nel tessile in particolare sono utilizzati per dare al tessuto effetto waterproof e antimacchia."

domenica 20 gennaio 2013

PFCs and Vaccine Response

Le ricerche di Grandjean riguardan anche i PFC, composti molto stabili che difficilmente si spezzano anche una volta entrti nel corpo umano.
Utilissimi per molti oggetti della vita quotidiana (es. rivestimento delle pentole), si sono però rivelati causa di una bassa risposta immunitaria dei bambini alle vaccinazioni.
Non parliamo direttamente di mercurio, ma siamo in zona...

 

giovedì 10 gennaio 2013

POPs

Ho cercato meglio cosa sono i POP (vedi wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/Persistent_organic_pollutant). Si tratta di sostanze inquinanti presenti nell'ambiente che tendono ad accumularsi nei tessuti umani e ad entrare nella catena alimentare, potenzialmente dannosi per la salute e per l'ambiente; sono idrosolubili, liposolubili, volatili.
Buona parte di essi si trova nei pesticidi o in solventi, prodotti in cloruro di polivinile (PVC) e farmaceutici.
Esistono fonti di POPs naturali ma la maggior parte è prodotta chimicamente.
Sono difficili da eliminare; quelli liposolubili attraversano la membrana cellulare e si depositano nei tessuti grassi degli organismi.
Nell'ambiente possono raggiungere zone molto lontane da quella di origine, anche attraverso l'atmosfera. Nelle zone calde volatilizzano maggiormente, si concentrano in quelle fredde (v. Artico). Per questo anche nelle zone in cui sono stati vietati non si assiste ad un calo della loro presenza.
Possono portare a morte o danni del sistema endocrino, riproduttivo e immunitario, problemi neurologici e comportamentali, cancro soprattutto al seno. 
Uno studio del 2006 dimostra anche una relazione con il diabete, sebbene non un rapporto diretto di causa effetto: la fonte di contaminazione maggiore avverrebbe con l'ingestione di grassi animali o in alternativa la presenza del diabete favorirebbe l'accumulo di POPs; è inoltre stata trovata una concentrazione maggiore di POPs dove il diabete si associa all'obesità. Limitare il consumo di grassi animali può dunque ridurre il rischio di diabete.

mercoledì 9 gennaio 2013

Chemical Brain Drain - il video intero

Ho visto il video intero ed è a dir poco impressionante. Le immagini rendono bene il concetto. Mi ricorda quando il dott. Verzella attribuiva i disturbi di apprendimento a stati d'intossicazione...
I primi minuti sono quello che abbiamo già visto nel trailer.
Il seguito può essere sintetizzato come segue.
L'inquinamento può impedire un normale sviluppo del cervello.
Lo sviluppo del cervello avviene una volta sola ed è un fenomeno così complesso che niente deve andare storto. 
Sono stati fatti vari studi.
Uno dimostra che la velocità della trasmissione degli implusi elettrici nel cervello cala anche a bassissimi livelli di esposizione al mercurio.
Un altro metodo ha cercato di indagare il funzionamento del cervello dei bambini in caso di contaminazione: gli è stato chiesto di fare "finger tapping" con le dita (vedere le immagini). I bambini non esposti ad alte contaminazioni usano una sola area del cervello, quelli molto esposti ne usano due e questo, dice Grandjean, è assolutamente anormale, è un segno di immaturità del cervello che non ha ancora deciso quale parte usare = il cervello non ha ancora trovato la sua via ottimale per comunicare.
Ogni volta che il mercurio si stabilizza i bambini perdono funzioni per 1 o 2 punti di Q.I., che in pratica non significa molto però... Il cervello semplicemente definisce chi siamo, è quello che fa l'essere umano, l'individuo ed ogni sua funzione è essenziale per noi. La situazione non migliora monitorandola 1 o 2 anni dopo. Significa che se il cervello viene danneggiato, il danno è permanente.
Le sostanze che possono arrecare danni al cervello sono 201: il gruppo più grande sono i pesticidi (causano danni cerebrali agli insetti ed il nostro cervello è molto simile al loro dal punto di vista biochimico), seguono metalli e componenti inorganici, solventi, altri prodotti industriali.
La metà di tutti questi sono prodotti chimici di largo ed alto uso nella nostra società.
Su circa 100.000 sostanze chimiche, noi conosciamo appena un po' su 1000 di esse, che sono neurotossiche (vedi esperimenti sui topi). Di esse 200 sono clinicamente documentate come tossiche per il cervello degli adulti e ancora 5 sono tossiche per lo sviluppo del cervello umano: mercurio metallico, piombo, .... e toluene (un solvente).
Stiamo iniziando a regolamentare l'uso delle 200 sostanze individuate ma non facciamo nulla per le rimanenti: non stiamo testando i nuovi prodotti chimici.
Stiamo andando verso una silenziosa pandemia perché tutti quei bambini che hanno danni al cervello non vengono necessariamente diagnosticati, possono essere solo un po' più lenti o avere comportamenti devianti, essere un po' meno bravi a scuola,...
Ora sappiamo così tanto sui danni cerebrali che possiamo fissare limiti, ma questo non succedeva per esempio negli anni '60 con il piombo.
I bambini con problemi neurologici (autismo,...) stanno aumentando, siamo ad 1 su 6. Questo ha un costo molto in termini economici, per scuole speciali,...
Ci vuole più prevenzione, brains need protection!

martedì 8 gennaio 2013

Chemical brain drain

Girando sul sito dell'Alleanza, intanto trovo un video, di circa un mese fa, del professor Grandjean dell'Università di Harvard, Dipartimento per la salute, che si occupa delle contaminazioni ambientali e dei danni che provocano.
Il video che posto in breve dice che i bambini non sono protetti, come si pensava, dalla placenta e che come un adulto sono suscettibili di danni al sistema nervoso ("il cervello è molto vulnerabile e non perdona"). I test che dimostrano le contaminazioni chimiche (piombo e mercurio) sono molto costosi e, data l'utilità di queste sostanze, riteniamo di poterci permettere di non affrontare la questione. "Brain needs protection". Compito della prossima generazione sarà prevenire i danni degli agenti chimici. 
E' la sintesi dell'intera conferenza, che pubblicherò non appena riuscirò ad ascoltarla per intero. 

domenica 6 gennaio 2013

Effetti tossici del mercurio nel biota artico - 2

Prendete la traduzione per quel che è, l'articolo è lungo e alcuni concetti non mi sono chiari.
Vi sono inoltre ricchissimi dati non sempre allarmanti che io non riporto.

C'è qualche prova che il mercurio stia danneggiando la fauna dell'Artico?

Il Mercurio può danneggiare il biota e gli umani residenti nell'Artico se in alte concentrazioni, soprattutto le donne in gravidanza e il feto durante il suo sviluppo. Dimostrazione di ciò è già stata fornita in Iraq e Giappone. Oltre che per gli umani è neurotossico per la fauna selvatica, documentato in alcune specie che si nutrono di pesci come i visoni.
Tutti i composti con il mercurio sono neurotossici ma la preoccupazione riguarda soprattutto il metilmercurio. Quest'ultimo, una volta ingerito, viene portato a tutti gli organi del corpo attraverso il sangue, sino ad attraversare la barriera del cervello. A certe concentrazioni può distruggere una gamma di processi neurologici, degenerazione della corteccia occipitale e del cervelletto, portando a parestesia, atassia, danni sensoriali e perdita di memoria.
C'è timore che il mercurio presente nell'Artico possa avere conseguenze sul comportamento e la salute.
Per esempio uno studio su 43 bambini Inuit dimostra che pochi sono i deficit dovuti al mercurio.
Seguono dati sulla concentrazione nel cervello di vari animali.
Ci sono anche effetti meno evidenti che sono stati studiati: in presenza di alte concentrazioni aumenta il livello di recettori “muscalin cholinergic” e calano quelli “NMDA” (cosa voglia dire questo lo guardiamo poi).
Continua con i dati su orsi, visoni,................
Un calo dei recettori glutammato NMDA sono preoccupanti perché essi giocano un ruolo fondamentale in processi legati alla salute, al comportamento, alla riproduzione ed alla sopravvivenza di questi animali.

Il fegato agisce come drenaggio linfatico e intestinale, supporta processi metabolici e interviene nella sintesi delle proteine nel plasma (?) e fattori di coagulazione, è un modulatore endocrinp/immunologico e immagazzina energia (glicogeno).
In pratica è il luogo dove i componenti xenobiotici sono biotrasformati.
Nei soliti animali soggetti a studio sono state riscontrate lesioni del fegato (infiammazioni, necrosi,...) in presenza di mercurio e cadmio. In pratica i danni sono tre: induzione del reticolo endoplasmatico liscio (?), interruzione della trasformazione ADP->ATP, stress ossidativo delle membrane cellulari i cui segnali sono ingrossamento del fegato e ipossia.

I reni agiscono come un filtro, ripulendo dagli scarti tramite l'urea, mntiene l'omeostasi di calcio e fosforo, la pressione del sangue, i livelli di acqua e di elettroliti, attivano la vitamina D.
Sono state rilevate negli animali lesioni renali indotte dalla presenza di mercurio inorganico: sclerosi e otturazione dei glomeruli, necrosi, fibrosi interstiziali e infltrazione di cellule linfocitarie e/ o mononucleari

Nelle balene è stata trovata anche iperplasia fibromuscolare nei polmoni.

Nonostante la detossificazione per via del selenio, questi agenti chimici rappresentano uno stressore per gli animali.

La ricerca del mercurio nel sangue riguarda il metilmercurio, indicatore dei processi di assorbimento del cibo e del rilascio di mercurio mobilizzato (es. da muscoli e fegato).
Le quantità trovate nei piccoli dimostrano che anche la riproduzione è una via di eliminazione del mercurio.

Negli orsi si è dimostrato che il mercurio è associato ad una riduzione del recettore NDMA e allo stato di metilazione genomica del DNA nel midollo.

Anche nelle uova, soprattutto l'albume, di uccelli marini si è trovata presenza di mercurio che causa mortalità precoce degli embrioni, ridotta taglia dei pulcini e deformità.

C'è mortalità nei pesci solo ad alti livelli di metilmercurio. A livelli inferiori si notano problemi neuroendocrini, come comportamenti inadeguati nella deposizione delle uova e calo della riproduzione.

CONCLUSIONI

Le interazioni del mercurio con altri stressori chimici (cadmio, POPs), fattori nutrizionali (selenio, vitamine disponibili), fattori climatici (cambiamenti climatici e inpatto sulle condizioni ambientali), sono importanti per il biota artico.

Molti predatori sono contaminati da mercurio e metilmercurio per via della catena alimentare, tuttavia una parte viene demetilato, mentre il mercurio inorganico si lega al selenio. Questo permette loro una detossificazione.

Nelle balene è stata trovata alta concentrazione di mercurio nel cervello con effetti neurotossici, mentre negli orsi, pur in presenza di quantità importanti in fegato e reni, la concentrazione nel cervello è più bassa grazie all'escrezione tramite il pelo. Gli animali con la pelliccia hanno un'ulteriore forma di difesa.

Alcuni uccelli hanno concentrazioni tali da interferire negativamente sulla riproduzione.

Le conoscenze sulle alte dosi di contaminanti sono ancora limitate.

sabato 5 gennaio 2013

Effetti tossici del mercurio nel biota artico - 1

Ho iniziato a leggere l'articolo di cui ieri ho postato il link. Molto interessante ma non sempre immediato da seguire.
Ecco una prima, parziale sintesi.

Le ricerche riguardano le specie animali dell'Artico. In 150 anni i livelli di mercurio sono aumentati del 92%.
In particolare la ricerca è focalizzata sui mammiferi con le più alte concentrazioni e che sono fonte di nutrimento per la popolazione, balene, foche ed orsi, che rappresentano una sentinella dell'ecosistema marino e che  come le persone vivono stabilmente in queste zone.
Dapprima si analizzava la presenza di mercurio in muscoli e sangue, dove è paragonabile agli “organi target” come fegato e reni, poi si è passati al cervello.
Sono stati trovati agenti contaminanti che a volte sono antagonisti ed altre lavorano in maniera sinergica, come per es. mercurio e POPs (Persistent Organic Pollutant=agenti inquinanti persistenti nell'ambiente). 
I mammiferi trattengono dal cibo il 95% di metilmercurio e solo il 15% di mercurio inorganico.
Una volta che il metilmercurio ha attraversato l'intestino, la linfa e il sangue, arriva negli organi dove viene demetilato, poi immagazzinato o espulso.
L'organo principale di mammiferi marini e uccelli dove ne troviamo grandi concentrazioni è il fegato.
Invece pinnipedi e orsi procedono sia alla demetilazione nel fegato che all'espulsione tramite il pelo e con feci e urine.
L'espulsione col pelo e la pelle riduce la concentrazione nel sistema nervoso centrale.

Mammiferi e uccelli che si nutrono di specie acquatiche possono essere in parte protetti dalla tossicità del mercurio da vari meccanismi, tra cui la demetilazione e il legame tra mercurio e selenio. Il Selenio sequestra il mercurio riducendone la biodisponibilità, ma anche il mercurio sequestra il selenio riducendone la disponibiltà.
Il selenio agisce inoltre direttamente o insieme con altri antiossidanti proteggendo le cellule dallo stress ossidativo dato dal mercurio o da altri fattori.
Il selenio è infatti un componente dell'acetil-selenio-cisteina, della selenio-glutatione perossidasi (proprietà antiossidanti), degli enzimi che trasformano la tiroxina... non so che da T4 in T3.
Se un agente tossico entra nel cervello e distrugge l'azione del Selenio, sono certi effetti nocivi: il metilmercurio ha affinità con il selenio e facilmente penetra la barriera del cervello attraverso il sangue, per poi trattenere selenio e ridurre la sintesi delle proteine che esso compone.
I selenidi che si formano nel processo di sintesi della seleniocisteina sequestrano mercurio, creando dei precipitati che sono inerti.
La formazione di composti Se-Hg riduce la disponibilità di selenio.
Sono stati trovati anche composti di altri metalli con il selenio nel fegato dei mammiferi.

venerdì 4 gennaio 2013

Philippe Grandjean e le sue ricerche - Arctic biota

Dopo essermi imbattuta nel video di un suo intervento, ho cercato di saperne di più su questo professore.
Ho guardato la pagina di presentazione http://www.hsph.harvard.edu/faculty/philippe-grandjean/ e poi ho sbrirciato tra le sue pubblicazioni.
Una ricerca pubblicata nel 2012 riporta limiti di mercurio superiori alla soglia di sicurezza tra le popolazioni di Inuit e gli animali dell'Artico, con evidenti preoccupazioni per territori di Canada e Groenlandia: orsi polari, balene e balenotteri, foche, alcune specie di uccelli marini e pesci sarebbero contaminati, in particolare le "balene dentate" però risultano maggiormente intossicate e soggette a danni cerebrali. 

giovedì 3 gennaio 2013

Health and Enviroment Alliance

L'immagine che ho postato ieri viene dal sito "Health and Enviroment Alliance".
All'indirizzo http://old.env-health.org/a/3559 leggiamodi una campagna, a cui l'"Alleanza" aderisce, per aumentare la consapevolezza dei rischi legati all'esposizione al mercurio e l'obiettivo per il 2013 di ottenere un trattato globale.
Nel 2013 ci siamo, ma non mi risulta che ancora vi sia nulla del genere.
C'è un indirizzo mail che le associazion possono contattare.