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giovedì 26 aprile 2012

Materiali da evitare

Secondo le indicazioni riportare nel libro "Denti tossici", alcuni materiali vanno assolutamente evitati in otturazioni, corone,...:
- PALLADIO - "ostruisce importanti sistemi enzimatici quali la creatin-linasi, aldolase, alcalite fosfasi, carbon-anidrasi, tripsina, chimotropsaina, cellulasi. Disturba la sintesi collagene nelle ossa e nelle cartilagini. Blocca la timidina nel DNA. Si accumula negli organi del corpo. E' un forte allergene."
Le alternative al palladio consistono di CADMIO, COBALTO, STAGNO, ZINCO, GALLIO, ALLUMINIO.
Si parla poi ancora di titanio, ma arriviamoci un po' per volta. 
Vorrei capire di che processi stiamo parlando, visto che l'elenco è ad effetto proprio per l'oscurità dei termini. Questo cercherò di fare nei prossimi post.


martedì 24 aprile 2012

I compositi

Il composito sembrerebbe rappresentare una valida alternativa all'amalgama di mercurio, benché il termine sia piuttosto generico e la sua composizione, per l'appunto, sia variabile.
Secondo Kennedy, indicato nel libro come un esperto dell'argomento, la tenuta dell'otturazione sarebbe in discussione dopo qualche anno, ma  comunque priva di effetti tossici. C'è un riferimento al "test di biocompatibiltà", che non tutti i dentisti fanno, per individuare il prodotto più adatto a ciascuno.
L'altro elemento che suggerirei di testare sono le colle... 
Per approfondire l'argomento suggerisco l'iscrizione al gruppo di yahoo "Amalgama e mercurio".

sabato 28 gennaio 2012

Infine le otturazioni

Dulcis in fundo, per quanto di dolce non ci sia molto, il modulo 4 si occupa dell'amalgama dentario.
Alcuni numeri valgono una citazione:
- nel 2005 circa 240-300 tonnellate di mercurio sono state nusate dai dentisti di tutto il mondo;
- l'amalgama dentale contiene il 50% di mercurio elementare, 30% di argento e 20% di altri metalli come rame, stagno, zinco.
Esistono ad oggi alternative al mercurio come compositi, ionomeri e copolimeri.
Che??
Non capisco una parola...
Wikipedia dice: "Il termine copolimero indica tutte quelle macromolecole la cui catena polimerica contiene monomeri (piccole molecole reagenti) di due o più specie differenti. Talvolta il termine copolimero viene utilizzato in senso più stretto per indicare i polimeri ottenuti a partire da monomeri di due specie differenti, mentre il termine terpolimero viene utilizzato per indicare polimeri ottenuti a partire da monomeri di tre specie differenti.
Quando invece un polimero è costituito dall'unione di monomeri di un solo tipo, viene detto omopolimero." Tutto chiaro, no?
Naturalmente vengono riproposti i rischi ambientali e gli effetti tossici per le persone che ne vengono a contatto.
Il modulo finisce in sostanza così, riportando come di prassi alcuni "studi di casi" (che però non sono nello specifico situazioni di ammalati).