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sabato 28 gennaio 2012

Infine le otturazioni

Dulcis in fundo, per quanto di dolce non ci sia molto, il modulo 4 si occupa dell'amalgama dentario.
Alcuni numeri valgono una citazione:
- nel 2005 circa 240-300 tonnellate di mercurio sono state nusate dai dentisti di tutto il mondo;
- l'amalgama dentale contiene il 50% di mercurio elementare, 30% di argento e 20% di altri metalli come rame, stagno, zinco.
Esistono ad oggi alternative al mercurio come compositi, ionomeri e copolimeri.
Che??
Non capisco una parola...
Wikipedia dice: "Il termine copolimero indica tutte quelle macromolecole la cui catena polimerica contiene monomeri (piccole molecole reagenti) di due o più specie differenti. Talvolta il termine copolimero viene utilizzato in senso più stretto per indicare i polimeri ottenuti a partire da monomeri di due specie differenti, mentre il termine terpolimero viene utilizzato per indicare polimeri ottenuti a partire da monomeri di tre specie differenti.
Quando invece un polimero è costituito dall'unione di monomeri di un solo tipo, viene detto omopolimero." Tutto chiaro, no?
Naturalmente vengono riproposti i rischi ambientali e gli effetti tossici per le persone che ne vengono a contatto.
Il modulo finisce in sostanza così, riportando come di prassi alcuni "studi di casi" (che però non sono nello specifico situazioni di ammalati).

lunedì 16 gennaio 2012

Modulo 3 - Mercurio nell'estrazione dell'oro

Probabilmente il titolo non è tradotto in maniera corretta e comunque nemmeno questo modulo mi ha appassionato.
Sull'estrazione dell'oro con tecniche artigianali, mescolandolo al mercurio, avevo visto vari video su you tube, diversamente non avrei mai immaginato il legame così stretto tra questi due metalli.
I suggerimenti forniti dal fascicolo invitano, al di là dei "rischi professionali", a non consumare pesce proveniente da zone in cui si estrae oro ed accertarsi dello stoccaggio dei rifiuti pericolosi.

Come si fa? Il mercurio crea un'amalgama, intesa come pasta, con argento e oro e viene poi eliminato tramite distillazione.

Copio da un sito sconosciuto: http://www.gioielleriabelloni.com/20100606171/news/loro-che-non-brilla.html.


INQUINAMENTO
Mercurio killer di fiumi e piantagioni
L’estrazione dell’oro è una delle attività industriali più inquinanti. Essa, infatti, richiede l’utilizzo di mercurio (processo di «amalgamazione») o di cianuro («lisciviazione»). Sia il cianuro sia il mercurio sono minerali particolarmente tossici e difficili da smaltire. Se in Europa o nel Nord America queste sostanze vengono raccolte in vasche di cemento, in altre zone del mondo vengono semplicemente rilasciate nei fiumi. Grandi problemi si sono avuti in Ghana, Australia, Cina, Indonesia, Guatemala, Honduras e Nicaragua.
In Ghana, per esempio, i cercatori illegali (che estraggono circa il 15% dell’oro del Paese) utilizzano il mercurio per separare l’oro dalle rocce. Parte di questo mercurio evapora poco dopo la lavorazione, la parte restante, invece, finisce nei corsi d’acqua.
Quegli stessi torrenti che sono fonte d’acqua per i villaggi e per irrigare i campi. Intere piantagioni di riso, mais, cacao vengono così contaminate e molte persone sono intossicate.
Danni simili si registrano nelle miniere illegali delle regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo.
In Indonesia, questa pratica è illegale per la tossicità del metallo. Ma, poiché il prezzo dell’oro è triplicato in un decennio, il ricorso al mercurio, che rende i processi di estrazione rapidi, è diventato più frequente, e si stima che questo sia il Paese che, dopo la Cina, impiega le maggiori quantità di mercurio per estrarre oro. Le conseguenze sono evidenti nel Borneo centrale, nei pressi della miniera di Galagan, dove ampi settori di foresta tropicale sono stati distrutti e la fauna ittica dei fiumi decimata. Anche la miniera d’oro di Grasberg, la più grande al mondo, che si trova nella Papua indonesiana, è al centro di un disastro ecologico. Aperta negli anni Settanta, arriva a produrre 200mila tonnellate di detriti al giorno con la conseguente distruzione dell’ecosistema nelle valli circostanti.

domenica 15 gennaio 2012

Modulo 2 - Mercurio nell'industria

Forse dei quattro moduli questo è quello meno coinvolgente, ma in effetti buona parte della contaminazione parte proprio dall'industria. Il linguaggio è più tecnico e non sempre di immediata comprensione.

In modo intenzionale:
- viene impiegato come catalizzatore in alcuni processi industriali che producono cloro e soda caustica (impianti cloro-soda a celle di mercurio), per produrre monomeri di clorir-vinile usati per fare il policlorirvinile (PVC) e nella produzione di schiume di poliuretano. Esistono alternative al suo utilizzo!
- è usato e rilasciato in piccole quantità nelle miniere d'oro.

In via indiretta:
- deriva dai processi di combustione (centrali a carbone, inceneritori locali o su larga scala) e di fusione di metalli e fornaci per il cemento. Il 70% di mercurio prodotto dall'uomo è emesso in atmosfera bruciando combustibili fossili (specialmente carbone) e rifiuti negli inceneritori.

Le resistenze all'utilizzo di alternative non tossiche dipendeno soprattutto dai costi per gli impianti: ricerca, strumentazioni, costi di smaltimento e di bonifica di suolo e acque sotterranee,... così che le industrie rimandano il più possibile la conversione.
Si possono creare contenitori di stoccaggio dei residui, protetti dalla pioggia e da tentativi di apertura, in luoghi ben ventilati. 

Il modulo, che ho sintetizzato in maniera estrema per ragioni di tempo, descrive abbastanza accuratamente i motivi per cui viene utilizzato negli impianti citati in precedenza.

sabato 14 gennaio 2012

Modulo 1 - mercurio nei prodotti e nei rifiuti

Il mercurio è liquido a temperatura ambiente, si espande e contrae molto precisamente modificando la temperatura e questo l'ha reso un prodotto molto utilizzato; è molto denso e mantiene il proprio volume di fronte a cambiamenti di pressione atmosferica, mentre alcune sue componenti si prestano al funzionamento di dispositivi elettrici/elettronici.
In particolare lo troviamo in dispositivi elettrici ed elettronici, negli interruttori e in alcuni termostati, nei relays, negli strumenti di misura e controllo, nelle luci fluorescenti ad alta efficienza, nelle battertie e negli amalgami. 
Alcuni esempi (N.B. non tutti i tipi di oggetti che seguono ne contengono):
- barometri, termometri da interno ed esterno, igrometri, idrometri che rilevano la densità di un liquido, orologi, calcolatori;
- misuratori di pressione arteriosa, strumenti di laboratorio, apparecchi acustici;
- giochi, soprattutto che producono rumore e luce;
- interruttori, termostati e rilevatori antincendio a base di gas, dispositivi di "float and tilt" nelle auto (mi pare possa avere a che fare con galleggianti, pompe,...), pompe di irrigazione, resistenze di impianti di riscaldamento, illuminazione a tungsteno, saldatura, fari, copiatrici, luci ad alto voltaggio, forni industriali  sistemi di produzione di energia, saldatori (traduzione un po' approssimativa, faccio quel che riesco);
-  in campo farmaceutico e veterinario (approfondito nel modulo 4), cosmetica,  vernici, gioielleria.
In particolare si trova dentro alcune creme per illuminare la pelle, usate ancora  in alcuni Paesi africani, che portano a dermatiti varie e ad un indebolimento della pelle alle infezioni batteriche, fino a danni al cervello, al sistema nervoso, ai reni.

L'Unione Europea ha bandito l'uso del mercurio nei prodotti cosmetici (inclusi  saponi, lozioni, shampo, prodotti schiarenti per la pelle) nel 2000, ad eccezione dei sali di fenil-mercurio che possono essere usati come conservante nei trucchi e struccanti per in concentrazioni fino a 0.007% di peso).

I componenti di mercurio non possono essere distrutti ma solo immessi nell'ambiente dando luogo a forme di inquinamento ambientale e intossicazione delle persone.
Suggerimenti:
- cercare prodotti "mercury-free";
- smaltire i rifiuti correttamente, non nella normale spazzatura dove verranno poi bruciati e immessi nuovamenti nell'aria come vapori;
- portare la questione all'attenzione della politica e dei Governi per stimolare iniziative appropriate.
(Seguono suggerimenti anche per i Comuni e i lavoratori a rischio)

Ci sono un paio di schede riassuntive su come comportarsi in caso di rottura di termometri e


TERMOMETRI
- Allontanare le persone, soprattutto i bambini;
- se c'è mercurio sulle scarpe, toglierle in modo da non portarlo in giro;
- non permettere ai bambini di aiutare a pulire;
- se un bambino è stato toccato dal mercurio, togliere i vestiti e chiuderli in un sacchetto di plastica;
- aprire porte e finestre e dar aria alla zona;
- se possibile tenere la temperatura sotto i 20°;
- se ci sono vetri raccoglierli con un guanto di plastica e metterli in un contenitore rigido sigillato;
- usa cartoncini o carta piegata per raccogliere i granelli;
- non usare scopa e aspirapolvere;
- usa nastro adesivo, un contagocce o qualche schiuma da barba o un piccolo pennello per raccogliere i pezzetti più piccoli di mercurio e chiuderli in un contenitore di plastica. Fai questo lentamente e attentamente per evitare la diffusione;
- usa una lucina per cercare ogni pezzettino che potesse essersi annidato sulla supericie o in una piccola incrinatura. Il mercurio può fare molta strada sulle superfici dure e piatte;
- se la perdita è avvenuta su un tappeto, taglia la superficie contaminata e chiudila nel sacchetto di plastica;
- se il mercurio si infila in uno scolo, togliere la tubatura e tirar via il mercurio con un sifone a J o a S. Se rimane lì rilascerà vapori tossici nell'ambiente;
- se ne hai, polvere di zolfo riesce a trattenerlo dal volatizzarsi e diventa marrone se c'è ancora del mercurio. Se spargi la polvere sull'area contaminata e rimane gialla, non c'è più mercurio. Ricorda che lo zolfo macchierà i tessuti;
- tratta i rifiuti che hai tolto come pericolosi e chiedi come smaltirli correttamente;
- se non hai modo di eliminarli, tienili dove l'esposizione alle persone è minima e controlla che non possa contaminare aree abitate.

venerdì 13 gennaio 2012

Awareness Raising Package

Come ho detto altre volte c'è da perdersi nella vastità del materiale disponibile (e io che credevo di aver avuto un'idea originale...) e a me sembra sempre di essere "indietro" perché, nel tentativo di seguire un filo logico, non riesco a parlare di tante cose che avrei in mente.
Apro così un altro capitolo che durerà un po' di tempo, a discapito di "Denti tossici" (per chi volesse precorrere i tempi del mio blog garantisco che valgono la pena sia l'1 che il 2) e di altro materiale che ho salvato da presentare.
Mi concentrerò per un po' su un programma ambientale dell'ONU che ha predisposto un fascicoletto specifico sul mercurio, con l'obiettivo di diffondere consapevolezza dei rischi.
Nella guida per l'utente si ripropongono le fonti di inquinamento: la primaria è sempre il pesce, che subisce il solito processo di bioaccumulo dopo che i residui tossici di vari impianti, industrie, inceneritori,... finiscono in mare e vengono trasformati in metilmercurio; ne seguono varie, ma tra di esse quelle di cui finora avevamo parlato poco o niente sono pesticidi, funghicidi, cosmetici e saponi per illuminare la pelle!!
La produzione stessa del PVC richiede utilizzo di questo materiale. Scopro da wikipedia che i dischi in vinile sarebbero tossici e che la stessa Montedison venne accusata di aver esposto i propri operai a sostanze cancerogene proprio per via del cloruro di vinile...

Vengo all'introduzione: 
Finalmente il rischio è dichiarato esplicitamente.
"In the human body, mercury damages the central nervous system, thyroid, kidneys, lungs, immune system, eyes, gums and skin. Neurological damage to the brain caused by mercury cannot be reversed. There is no known safe exposure level for elemental mercury in humans, and effects can be seen even at very low levels."

Traduciamo: danni al sistema nervoso centrale, tiroide, reni, polmoni, sistema immunitario, occhi, gengive e pelle. Non ci sono livelli di esposizione sicuri e gli effetti si possono vedere anche a livelli molto bassi!

Da dove viene? E' un minerale, esiste sulla terra e si trova nell'aria e nel suolo, ma anche da impianti e strumenti che ne fanno uso (tra cui batterie, lampade fluorescenti, amalgami) industrie farmaceutiche per vaccini,  cosmetica, vernici e gioielli.

Di nuovo a pag. 5 una marea di sintomi: "The earliest effects of methylmercury poisoning in adults are non-specific symptoms such as paresthesia, malaise, and blurred vision. It can cause nausea, lack of appetite, weight loss, abdominal pain, diarrhea, skin burns and irritation, swollen gums and mouth sores, as well as drooling. With increased exposure, more severe symptoms appear such as numbness and tingling in the lips, mouth, tongue, hands and feet, tremors and lack of coordination, vision and hearing loss, memory loss, personality changes, respiratory distress and kidney failure.

Allora...: parestesie, malessere, visione offuscata, nausea, perdita di appetito, perdita di peso, diarrea, infiammazioni e irritazioni della pelle, gengive gonfie, afte, bava o biascicamenti. Con l'aumentare dell'esposizione intorpidimento e pizzicore di labbra, bocca, lingua, cambi di personalità, problemi respiratori e blocco dei reni. Vi basta?

Niente di veramente nuovo, se non il fatto che si tratti appunto di una pubblicazione di un ente sovranazioneale come le Nazioni Unite, che non vi siano tentennamenti, che sia in definitiva un documento recente (2008). Io l'ho gradito...