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domenica 7 aprile 2013

Elettrosmog: i danni del mercurio

Sono ancora nel libro "Difendersi dall'elettrosmog".
Dopo aver illustrato come avviene la migrazione del mercurio dalla bocca ai nostri organi, gli autori citano alcune malattie che potrebbero conseguirne: colite ulcerosa, morbo di Chron, interferenza con il metabolismo della glutammina (possibile causa di schizofrenia) tramite l'inibizione del coenzima A, danni ai nervi. 
Riferiscono di pazienti "presi in tempo" che hanno mostrato regressione dalla schizofrenia tramite la "bonifica della bocca".

sabato 6 aprile 2013

Elettrosmog: il mercurio in bocca.

Gli autori del libro di cui vi ho parlato, affermano l'esistenza di un legame tra disturbi della concentrazione e psichici e la vicinanza del cervello ai campi elettrici presenti in bocca, nonché ipotizzano un'amplificazione di sintomi dovuti ai campi presenti invece nell'ambiente. 
In particolare sostengono che i perni presenti in bocca agirebbero come antenne o amplificatori di segnale. 
Questo fenomeno, descritto da molti, viene definito solitamente "elettrogalvanismo". 

Ma tra i metalli ce n'è uno particolarmente noto... 
"...in base al principio della batteria bimetallica, dall'amalgama si liberano degli ioni e le otturazioni si corrodono, ma un'otturazione di amalgama consiste al 50% di mercurio puro. Pertanto il mercurio delle vecchie otturazioni non è quasi più presente in quanto è migrato nell'organismo insieme a flussi di ioni, come confermato da studi condotti presso l'Università d Basilea. Recentemente gli scienziati svedesi hanno inoltre rilevato che l'elettrosmog cambia la struttura chimica delle otturazioni in amagama, liberando in bocca il mercurio in esse contenuto". Cito sempre dal libro...

venerdì 5 aprile 2013

Difendersi dall'elettrosmog

Che c'entra, direte, con il mercurio?
Ho da poco letto il libro che così si intitola,  certo non immaginando di trovare notizie per questo blog. 
Esiste invece un paragrafo specifico intitolato "Il campo di tensione della mascella".
Ben descrive la situazione di plurimetallismo che alcuni di noi possono trovarsi in bocca, dati i diversi materiali utilizzati in odontoiatria.
"Secondo il principio della batteria, all'interno di un liquido, il cosidetto elettrolita, tra due elettrodi fatti di metalli diversi si forma una corrente che fluisce dal metallo meno nobile a quello più nobile. Nella nostra bocca la saliva e la linfa delle mucose fungono da elettroliti e, quanti più metalli differenti sono presenti, tanto più attiva è questa batteria orale.  ... In questo modo nella nostra bocca si generano dei campi che non raramente mostrano valori di tensione di centinaia di volte superiori ai segnali elettrici con i quali lavorano i nervi e il cervello". Prosegue.