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lunedì 21 agosto 2017

La pubblicazione scientifica

Ecco la ricerca di Montanari e Gatti pubblicata nel gennaio 2017.

In sostanza c'è scritto che per indagare i possibili effetti collaterali dei vaccini è stata svolta questa ricerca di contaminanti solidi eventualmente contenuti in essi. I risultati mostrano la presenza di nano e microparticolato composto da elementi inorganici non dichiarati tra i componenti e la cui presenza non è spiegabile.
Una parte di questi sono da ritenersi non biodegradabili e non biocompatibili e a ciò vanno ricondotti i disturbi in premessa.

L'articolo un po' più.... articolato.

I vaccini sono una delle più grandi invenzioni per prevenire le malattie infettive. La pratica della variolazione risale all'anno 1000 in Cina ed India ed è poi stata sostituita dalla vaccinazione oggi diffusa in tutto il mondo.
Sono sempre stati riportati effetti collaterali ma in particolare negli ultimi anni dai dati dell'American Accademy of Pediatrics sembra che siano aumentati per numero e gravità negli ultimi anni tra i bambini.
Per esempio il vaccino difterite-tetano-pertosse è stato ricondotto a casi di morte infantile improvvisa, parotite-morbillo-rosolia con autismo, immunizzazione multipla con disturbi del sistema immunitario epatite B con sclerosi multipla,... [ci sono tutti i riferimenti alle relative ricerche].

Il bugiardino del trivalente (difterite tetano pertosse) riporta tra gli effetti collaterali trombocitopenia (=piastrinopenia), shock anafilattico, cellulite, autismo, convulsioni/grande male (tipo di convulsione), encefalopatia, ipotonia, neuropatia, sonnolenza e apnea".

Ricerche su componenti come  i sali d'alluminio li riconoscono come possibili responsabili di sintomi e malattie neurologiche.

Recentemente sono stati descritti sintomi in reazione al vccino contro il papilloma virus quali sindrome da tachicardia ortostatica, sindrome da fatica cronica, disturbi localizzati o sistemici.
Dolore al sito di inoculo, gonfiori e movimenti incontrollati delle mani, febbre, mal di testa, irritabilità, crisi epilettiche, perdita temporanea della parola, ipersensibilità, dolore muscolare, sincopi ricorrenti, fame costante, incertezza nell'andatura e incapacità di mantenere la posizione verticale.

E' inconfutabile che ogni giorno vengano somministrati milioni di vaccini senza conseguenze ma anche che i casi di reazioni avverse non sono registrati e la loro percentuale resti dato sconosciuto.

Questo ha portato allo svolgimento di ricerche di tipo non biologico ma fisico usando il microscopio elettronico (che viene descritto) alla ricerca di eventuali contaminanti.

Sono stati analizzati 44 tipi di vaccini provenienti da due Paesi (Italia e Francia).

Segue descrizione dettagliata del processo.

Vengono individuati componenti inorganici, materiale semplice e aggregati (cluster), sia sali di alluminio che micro, submicro, nano particelle inorganiche non dichiarate sulla confezione.

Singole componenti o aggregati di materiale organico e inorganico, alluminio, silicone, magnesio, titanio, ferro cromo silicone calcio aggregati, alluminio e rame in aggregato.Le particelle sono immerse o circondate da materiale organico. 
Ancora parti di piombo e acciaio inossidabile, tungsteno, oro, argento, zirconio, afnio, stronzio, tungsteno, nichel, cromo, zinco, platino, bismuto, ferro, antimonio, cerio. 

Questi compositi di materiale non biodegradabile possono dare reazioni avverse perché il corpo non li riconosce come materiali propri e generano la spaccatura delle proteine. 
Simili aggregati sono stati individuati in alcune malattie (es. leucemie crioglobulinemie).
Non tutti i vaccini contengono gli stessi componenti. 
Solo il Feligen, unico vaccino veterinario testato, è privo di contaminanti inorganici mentre il vaccino antiallergico ha uno strato di sali così sottile che non trattiene altri contaminanti. 

Queste componenti sono biopersistenti, possono dare reazioni a breve tempo o a distanza. Il corpo reagisce ai cristalli e non alle molecole generando una reazione infiammatoria dovuta alla tossicità della sostanza e al riconoscimento degli stessi come estranei. 
Possono formarsi gonfiori o granulomi in sito oppure finire nel sangue e finire chissà dove. 
Crediamo che in molti casi vengano distribuiti nel corpo senza generare particolari reazioni, altre volte finiscono negli organi e nel microbiota. 
In quanto non biodegradabili producono questa reazione infiammatoria cronica e possono dar luogo a  composti organici-inorganici che stimolano il sistema immunitario in modo non corretto. Date le dimensioni possono anche entrare nelle cellule ed interagire con il DNA. 
In alcuni casi (es. ferro) possono anche avere effetto corrosivo e irritare i tessuti. 
Anche l'alluminio, dichiarato tra i componenti, può generare disturbi neurologici. 

In seguito alle osservazioni, si può dire che gli effetti hanno carattere di casualità, dipendendo da quali componenti vengono messi in circolo dal sangue, ma possono avere comunque impatti preoccupanti sulla salute, interferendo anche con la funzionalità muscolare. 

Di solito incontriamo componenti di questo tipo durante indagini sull'inquinamento ambientale di diverso tipo. 
Le combinazioni sono spesso molto insolite perché casuali (es. quando si bruciano rifiuti) e non dovrebbero essere presenti in vaccini soprattutto se destinati a bambini. 
E' noto che la tossicità aumenta quando i componenti si uniscono con effetti imprevedibili. 

Gli effetti, a volte immediati e a volte posticipati di qualche settimana, possono essere spiegati in base alla zona del cervello che viene raggiunta (reazione rapida) oppure al raggiungimento del microbiota dove interferiscono con la produzione di enzimi destinati a sostenere la funzionalità neurologica. Si tratta naturalmente di ipotesi. 

Queste indagini rappresentano una modalità di controllo che può essere adottata per garantirne la sicurezza. Pensiamo che le contaminazioni non siano intenzionali ma dovute a processi industriali, da cui la necessità di uno stretto controllo sui luoghi di produzione per eliminare probabilmente il problema. 



E scusate la traduzione sommaria.... 

venerdì 18 agosto 2017

Commenti all'articolo

A fronte dei vari tentativi di minimizzare la presenza in tracce di elementi che potrebbero scatenare reazioni avverse nell'organismo (come già sottolineato varie volte particolarmente in soggetti non in condizioni ottimali di salute e in bambini molto piccoli con un sistema immunitario ancora non differenziato), vi sono commenti sotto l'articolo tedesco che potrei definire "parole tolte dalla bocca". Quasi ovvi nella loro banalità, eppure.... 
Perciò, pur non trattandosi di "scienza", ho voluto riportarli nella loro traduzione sommaria. 

"Se si acquista il cibo a volte su di esso: 'Può contenere tracce di semi di sesamo, noci, grano (o altro)". Perché non è nei vaccini che ci possono essere 'tracce di veleno'?"

"I materiali come l'alluminio, per esempio. nelle prove dei farmaci risulta che reagisce col materiale genetico dell'individuo a seconda della suscettibilità.

Inoltre, l'alluminio è un elemento di collegamento piuttosto distruttivo se collegato con il mercurio.

L'arsenico è associata a debolezza, causata da casi di diarrea e vomito.

Per il nichel contatto della pelle con un orecchino è sufficiente per causare reazioni cutanee.

Se si immagina che i bambini ricevano con aperta barriera emato-encefalica, queste sostanze oltre il cervello, allora si deve non essere sorpreso dal fatto che le infezioni meningite, orecchie, urla in forma ecc si verifichino nei bambini."

"L'additivo o effetti negativi sinergici di vaccinazioni multiple concomitanti non sono state sufficientemente prese in considerazione, anche se in caso di sostanze chimiche tossiche due composti insieme possono essere dieci volte più tossici ciascuno, o tre composti cento volte". 

Un altro scambio di vedute dice che l'alluminio si trova naturalmente nei cibi ed è dimostrato che ha un effetto benefico per esempio unito all'acido citrico; rispondono che è vero ma diverso è iniettarlo in forma pura nel corpo bypassando le barriere difensive dell'organismo e che in effetti viene aggiunto proprio per il potenziamento dell'attività. 
Idem per il mercurio soprattutto se associato ad altre sostanze potenzialmente tossiche quali alluminio o formaldeide, quindi non si può paragonarlo al tonno. 

"Un vaccino non contiene atomi di alluminio atomica, ma un composto di alluminio (Al-sali come il cloruro, Al-Hyroxid, Al-fosfato). Così un vaccino con alluminio può causare gravi effetti sulle proteine. Con l'aiuto della stechiometria (metodo di calcolo chimica utilizzando il numero di Avogadro - arrotondato: 6.022 x 10²³ / mol) si può determinare con precisione il numero di ioni di alluminio in un tasso di applicazione di 130 ug, in una dose di 0,5 ml tetano Merieux, , una media di una cellula del corpo (almeno matematicamente). In un adulto di 75 kg di peso corporeo e il numero di cellule del corpo adottato da 100.000 miliardi (le stime scientifiche), la cifra è ancora 29.000 di alluminio per cellula (neuroni inclusi) !! In un infante con 10 kg di peso corporeo ogni cellula deve resistere a 223.000 dello stesso - con la stessa dose di vaccino. In tale attacco il veleno non è affatto innocuo. le cellule sono danneggiate tutte in particolare gli ioni alluminio da un punto di vista chimico formano bombe genuine per il "paesaggio molecolare" attraverso una cellula intatta. Un effetto devastante simile lo fanno anche gli ioni di mercurio e tutti gli altri ioni di metalli pesanti, che offrono un effetto estremamente deformante e denaturazione quindi in tutte le proteine ​​la struttura terziaria o spaziale è "intaccata" letteralmente, con conseguente perdita della funzione - particolarmente grave in enzimi vitali."

sabato 30 marzo 2013

A.A.A. collaboratori cercasi

Questo blog nasce per diffondere l'allarme su un grave pericolo che molti negano o ignorano, rispondendo ad esigenze personali mie in primo luogo.
Dentro di me ho immaginato un giorno in cui mettere di fronte ad una valanga di ricerche i medici che, invece di aiutarmi, mi etichettavano come "esaurita". All'inizio, 20 anni fa, anch'io in effetti ho creduto di essere molto molto esaurita ma per fortuna le condizioni fisiche che mi hanno poi impedito, nel tempo, di condurre una vita normale, hanno reso indispensabile trovare il bandolo della matassa.
Grazie a quelle ricerche, dopo un lungo impegno nella disintosiccazione (e chelazione), oggi i cambiamenti sono talmente evidenti che mi pare di aver più salute di tanta "gente comune", che con il mercurio non ha mai avuto molto a che fare. 
All'inizio volevo soprattutto dimostrare qualcosa... ora solo il solo fatto di poter divulgare soddisfa le mie aspettative. Nel frattempo nuovi temi e nuove realtà, nuovi progetti, occupano il mio tempo...  
Potrebbe essere che, tra chi legge queste pagine, ci sia una persona (o più) che ha lo stesso desiderio di ricercare e condividere le informazioni.
Sinceramente mi appello a costoro perché intervengano e in qualche modo subentrino nell'attività divulgativa. Io non conto di smettere, ma la distanza temporale tra un post e l'altro parla da sé.
Non ci sono soldi in palio, io non ho guadagnato un solo centesimo (neppure dalla pubblicità) in tutti questi mesi e anni, ho anzi speso per acquistare libri e fare ricerche. L'unica ragione per collaborare potrebbe essere il desiderio di dare un contributo alla crescita di consapevolezze.
Mi auguro davvero che qualcuno, tra voi che leggete, possa trovare in sé la spinta necessaria a fare un tentativo... 




 

lunedì 6 febbraio 2012

Curare l'autismo - Rai 1

Avendo parlato del dottor Verzella e dell'autismo, dedico un po' di spazio a questi studi. Inizio con un servizio di Rai 1 del 2007.


lunedì 23 gennaio 2012

Prodotti erboristici cinesi e ayurvedici

Prime conferme di rischi per la salute in prodotti non medicinali.

Iniziamo con un rapporto dell'Istituto superiore di Sanità del 2004: www.iss.it/binary/publ/publi/04-33.1109762020.pdf.
Viene segnalato come vi siano sostanze tossiche derivate da pesticidi sulle piante o da contaminazione ambientale, ma anche un uso volontario e consapevole dei metalli pesanti come componente di alcuni prodotti.
"In alcuni casi, le problematiche tossicologiche sono risultate strettamente legate alla presenza di metalli pesanti quali arsenico, antimonio, cromo, piombo e mercurio. Per quanto riguarda quest’ultimo metallo, solitamente addizionato sotto forma di ossido o solfuro, esso è stato riscontrato in concentrazioni talvolta superiori di alcune centinaia di volte alla dose tossicologicamente accettabile; mentre da una parte è noto che il mercurio reppresenta un potenziale tossico a livello di organi quali reni, milza e del sistema nervoso centrale (SNC), dall’altra la tradizione ayurvedica, ad esempio, lo utilizza ampiamente nei preparati insieme allo zolfo, quale stimolante del sistema enzimatico e rigeneratore dei tessuti. E ancora, parlando del piombo – elemento notoriamente tossico con effetti sull’uomo che vanno dall’alterazione della sintesi dell’eme per inibizione di alcune attività enzimatiche, alla anemia, fino all’encefalopatia nei casi più gravi – esso viene utilizzato nella tradizione ayurvedica quale curativo delle malattie della pelle, per le perdite vaginali, gonfiori, gonorrea e diabete. Quindi, il problema principale della presenza di metalli pesanti nei preparati erboristici di provenienza orientale, può risiedere proprio nel fatto che questi metalli vengono intenzionalmente aggiunti durante la preparazione del prodotto."

Altri riferimenti li trovo in un articolo del giornale "La Repubblica" del 2009: http://www.repubblica.it/salute/medicina/2009/10/15/news/medicine_complementari_pericolose_se_usate_male-5585020/ 
L'articolo cita come fonte il Journal of American Association: http://jama.ama-assn.org/content/300/8/915.abstract.
Dagli studi effettuati 1/5 dei prodotti di medicina ayurvedica, di provenienza sia indiana che statunitense, venduti via internet sarebbero contaminati da metalli (mercurio, arsenico, piombo) in quantità superiori ai valori limite. Verrebbero usati nella preparazione che associa erbe, metalli, minerali e gemme.

Non finisce qui!

lunedì 16 gennaio 2012

Modulo 3 - Mercurio nell'estrazione dell'oro

Probabilmente il titolo non è tradotto in maniera corretta e comunque nemmeno questo modulo mi ha appassionato.
Sull'estrazione dell'oro con tecniche artigianali, mescolandolo al mercurio, avevo visto vari video su you tube, diversamente non avrei mai immaginato il legame così stretto tra questi due metalli.
I suggerimenti forniti dal fascicolo invitano, al di là dei "rischi professionali", a non consumare pesce proveniente da zone in cui si estrae oro ed accertarsi dello stoccaggio dei rifiuti pericolosi.

Come si fa? Il mercurio crea un'amalgama, intesa come pasta, con argento e oro e viene poi eliminato tramite distillazione.

Copio da un sito sconosciuto: http://www.gioielleriabelloni.com/20100606171/news/loro-che-non-brilla.html.


INQUINAMENTO
Mercurio killer di fiumi e piantagioni
L’estrazione dell’oro è una delle attività industriali più inquinanti. Essa, infatti, richiede l’utilizzo di mercurio (processo di «amalgamazione») o di cianuro («lisciviazione»). Sia il cianuro sia il mercurio sono minerali particolarmente tossici e difficili da smaltire. Se in Europa o nel Nord America queste sostanze vengono raccolte in vasche di cemento, in altre zone del mondo vengono semplicemente rilasciate nei fiumi. Grandi problemi si sono avuti in Ghana, Australia, Cina, Indonesia, Guatemala, Honduras e Nicaragua.
In Ghana, per esempio, i cercatori illegali (che estraggono circa il 15% dell’oro del Paese) utilizzano il mercurio per separare l’oro dalle rocce. Parte di questo mercurio evapora poco dopo la lavorazione, la parte restante, invece, finisce nei corsi d’acqua.
Quegli stessi torrenti che sono fonte d’acqua per i villaggi e per irrigare i campi. Intere piantagioni di riso, mais, cacao vengono così contaminate e molte persone sono intossicate.
Danni simili si registrano nelle miniere illegali delle regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo.
In Indonesia, questa pratica è illegale per la tossicità del metallo. Ma, poiché il prezzo dell’oro è triplicato in un decennio, il ricorso al mercurio, che rende i processi di estrazione rapidi, è diventato più frequente, e si stima che questo sia il Paese che, dopo la Cina, impiega le maggiori quantità di mercurio per estrarre oro. Le conseguenze sono evidenti nel Borneo centrale, nei pressi della miniera di Galagan, dove ampi settori di foresta tropicale sono stati distrutti e la fauna ittica dei fiumi decimata. Anche la miniera d’oro di Grasberg, la più grande al mondo, che si trova nella Papua indonesiana, è al centro di un disastro ecologico. Aperta negli anni Settanta, arriva a produrre 200mila tonnellate di detriti al giorno con la conseguente distruzione dell’ecosistema nelle valli circostanti.

sabato 14 gennaio 2012

Modulo 1 - mercurio nei prodotti e nei rifiuti

Il mercurio è liquido a temperatura ambiente, si espande e contrae molto precisamente modificando la temperatura e questo l'ha reso un prodotto molto utilizzato; è molto denso e mantiene il proprio volume di fronte a cambiamenti di pressione atmosferica, mentre alcune sue componenti si prestano al funzionamento di dispositivi elettrici/elettronici.
In particolare lo troviamo in dispositivi elettrici ed elettronici, negli interruttori e in alcuni termostati, nei relays, negli strumenti di misura e controllo, nelle luci fluorescenti ad alta efficienza, nelle battertie e negli amalgami. 
Alcuni esempi (N.B. non tutti i tipi di oggetti che seguono ne contengono):
- barometri, termometri da interno ed esterno, igrometri, idrometri che rilevano la densità di un liquido, orologi, calcolatori;
- misuratori di pressione arteriosa, strumenti di laboratorio, apparecchi acustici;
- giochi, soprattutto che producono rumore e luce;
- interruttori, termostati e rilevatori antincendio a base di gas, dispositivi di "float and tilt" nelle auto (mi pare possa avere a che fare con galleggianti, pompe,...), pompe di irrigazione, resistenze di impianti di riscaldamento, illuminazione a tungsteno, saldatura, fari, copiatrici, luci ad alto voltaggio, forni industriali  sistemi di produzione di energia, saldatori (traduzione un po' approssimativa, faccio quel che riesco);
-  in campo farmaceutico e veterinario (approfondito nel modulo 4), cosmetica,  vernici, gioielleria.
In particolare si trova dentro alcune creme per illuminare la pelle, usate ancora  in alcuni Paesi africani, che portano a dermatiti varie e ad un indebolimento della pelle alle infezioni batteriche, fino a danni al cervello, al sistema nervoso, ai reni.

L'Unione Europea ha bandito l'uso del mercurio nei prodotti cosmetici (inclusi  saponi, lozioni, shampo, prodotti schiarenti per la pelle) nel 2000, ad eccezione dei sali di fenil-mercurio che possono essere usati come conservante nei trucchi e struccanti per in concentrazioni fino a 0.007% di peso).

I componenti di mercurio non possono essere distrutti ma solo immessi nell'ambiente dando luogo a forme di inquinamento ambientale e intossicazione delle persone.
Suggerimenti:
- cercare prodotti "mercury-free";
- smaltire i rifiuti correttamente, non nella normale spazzatura dove verranno poi bruciati e immessi nuovamenti nell'aria come vapori;
- portare la questione all'attenzione della politica e dei Governi per stimolare iniziative appropriate.
(Seguono suggerimenti anche per i Comuni e i lavoratori a rischio)

Ci sono un paio di schede riassuntive su come comportarsi in caso di rottura di termometri e


TERMOMETRI
- Allontanare le persone, soprattutto i bambini;
- se c'è mercurio sulle scarpe, toglierle in modo da non portarlo in giro;
- non permettere ai bambini di aiutare a pulire;
- se un bambino è stato toccato dal mercurio, togliere i vestiti e chiuderli in un sacchetto di plastica;
- aprire porte e finestre e dar aria alla zona;
- se possibile tenere la temperatura sotto i 20°;
- se ci sono vetri raccoglierli con un guanto di plastica e metterli in un contenitore rigido sigillato;
- usa cartoncini o carta piegata per raccogliere i granelli;
- non usare scopa e aspirapolvere;
- usa nastro adesivo, un contagocce o qualche schiuma da barba o un piccolo pennello per raccogliere i pezzetti più piccoli di mercurio e chiuderli in un contenitore di plastica. Fai questo lentamente e attentamente per evitare la diffusione;
- usa una lucina per cercare ogni pezzettino che potesse essersi annidato sulla supericie o in una piccola incrinatura. Il mercurio può fare molta strada sulle superfici dure e piatte;
- se la perdita è avvenuta su un tappeto, taglia la superficie contaminata e chiudila nel sacchetto di plastica;
- se il mercurio si infila in uno scolo, togliere la tubatura e tirar via il mercurio con un sifone a J o a S. Se rimane lì rilascerà vapori tossici nell'ambiente;
- se ne hai, polvere di zolfo riesce a trattenerlo dal volatizzarsi e diventa marrone se c'è ancora del mercurio. Se spargi la polvere sull'area contaminata e rimane gialla, non c'è più mercurio. Ricorda che lo zolfo macchierà i tessuti;
- tratta i rifiuti che hai tolto come pericolosi e chiedi come smaltirli correttamente;
- se non hai modo di eliminarli, tienili dove l'esposizione alle persone è minima e controlla che non possa contaminare aree abitate.

giovedì 29 dicembre 2011

Cap and trade

La lettura di "Diagnosis: Mercury" naturalmente prosegue, in qualche modo generando sempre maggiore incertezza e confusione. Vengono riportati studi finanziati però dalle industrie che potrebbero risultare danneggiate da determinate conclusioni, risultati via via rivisti o indicazioni generiche e sommarie che dicono tutto e non dicono niente.
Vi riporto solo alcune frasi, scopiazzate qua e là negli ultimi capitoli.

"Con più di 5mila tonnellate di mercurio sparate nell'aria annualmente in tutto il mondo, non possiamo permettere all'industria di continuare come se l'inquinamento non danneggiasse l'ambiente solo perché i pescatori e le loro famiglie appaiono immuni alla tossicità del metilmercurio. In mezzo c'è il costo dell'inquinamento industriale da mercurio gettato nell'acqua, nel suolo, nell'aria; l'inquinamento dell'aria causato dalle emissioni delle centrali a carbone; il mercurio è comunemente usato in prodotti come le vernici acriliche e gli amalgami dentari; etilmercurio come conservante nei vaccini a base di thimerosal; batterie al mercurio, interruttori, computer-un groviglio di situazioni difficile da sbrogliare per chiunque."

"Sotto l'amministrazione Bush, l'EPA propose due alternative per controllare le emissioni degli impianti a carbone o a petrolio. La prima era quella che l'EPA aveva pianificato nel 2000: provare a ridurre le emissioni di mercurio sviluppando la migliore tecnologia. La seconda era di sviluppare sistemi di "cap-and-trade" (compravendita di quote), che permettesse ad una compagnia con impianti sia vecchi e inquinanti che nuovi e più puliti, per esempio, di superare i limiti per la riduzione dell'inquinamento compensandoli con i crediti delle proprie controparti meno inquinanti. Nel marzo 2005, l'EPA scelse la seconda ipotesi e, nel processo, tolse il mercurio dalla lista degli agenti tossici individuati con il "Clean Air Act".
Una obiezione spesso sollevata da questo tipo di accordi può essere espressa con una domanda ipotetica: puoi vivere nel New Jersey con gli impianti inquinanti e respirare l'aria dell'Oregon che ha pochi impianti inquinanti?".

Questi minimi cenni per dire che l'impatto degli interessi industriali ha condizionato probabilmente le conclusioni di molti studi e documenti ufficiali (vorrei raccontare tutto, ma temo diventi "concorrenza sleale" verso l'autrice del libro) ed io stessa, nel leggere i vari articoli sui limiti di mercurio tollerabili... mi ritrovo a volte scettica ed altre confusa. Visto che sto sviluppando il tema del pesce... poco ci manca a dire che ogni articolo presente in internet contraddice le premesse (ho letto più volte, per intenderci, che il rischio di contaminazione c'è e bla bla bla ma che in definitiva il pesce si può consumare perché sicuro... gulp?!). Per quanto riguarda me, che parto già avvantaggiata con quote di mercurio personali da cedere a chi è "più pulito", preferisco correre il rischio di eccedere con la cautela. Non smetterò di mangiar pesce ma ragionerò (pubblicamente, nel mio blog) sulle scelte più sicure in questo campo. 

Per oggi mi fermo, aggiungendo un video di Ann  Leonard, famosa "ambientalista web", sul sistema cap-and-trade applicato agli accordi sul clima. Non è facilissimo da seguire, ma parla proprio di ciò che costantemente sperimentiamo: a noi comuni mortali vengono date spesso versioni un po' farlocche, poi i conti con il "non detto" li facciamo comunque nel tempo.

mercoledì 28 dicembre 2011

Nicola Pirrone sui pesci nel Mediterraneo

Nicola Pirrone è un ricercatore del cnr che ha svolto studi sull'inquinamento ambientale del mercurio e i suoi risvolti, tra cui la contaminazione dei pesci e della catena alimentare.
Vi è una sintesi su questa pagina del cnr  http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=1337, in alternativa vi suggerisco di ascoltare l'intervista che ha rilasciato ad una radio italiana che si occupa di ambiente, ecoradio: http://www.ecoradio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4765

giovedì 15 dicembre 2011

Vongole da Trieste e Venezia


Le vongole d'allevamento provano a cavarsela... sono molto più sicure perché raccolte quando ancora le loro dimensioni  gli permettono di utilizzare meccanismi di autodepurazione. Certo la presenza di mercurio da scarichi industriali non riguarda solo loro, così scopriamo come mai i pesci  della zona di Trieste sono particolarmente contaminati.




 

Poi oltre al mercurio c'è la diossina, per non farsi mancar niente, nelle zone industriali della laguna di Venezia: lì la raccolta è illegale ma viene fatta di contrabbando e i prodotti contraffatti.

Come per il mercurio negli USA, anche per la diossina ci sono limiti di legge ma nessuno controlla (vedi seconda parte).

martedì 13 dicembre 2011

Prendetevela comoda: il video dura un'ora, domande comprese.

Sono un po' consapevole che oltre ad avere la fortuna di incappare in un medico competente o almeno appassionato del proprio lavoro, quella di potersi permettere cure costose, l'avere a fianco una famiglia o chi per lei che possa sostenere e dare fiducia nella difficoltà, e mille altre fortuite coincidenze, aiuta a far strada conoscere e capire ovvero avere strumenti reali di "interpretazione della realtà". Tanti giri di parole per dire che internet è una risorsa per guarire e che conoscere un po' di inglese (ma non solo) è un'altra bella botta di ....

Quindi oggi vi posto un video in cui la dottoressa che sta facendo da padrona sul mio blog sintetizza la questione.


Dr. Jane Hightower - Diagnosis: Mercury from Commonwealth Club on FORA.tv

Non posso tradurre ogni cosa per ragioni di tempo, ma riassumo i dati rilevanti che emergono dal discorso.
Mi sembra una formula di compromesso possibile per chi non riesce a seguirla "live".



Intanto c'è la difficoltà di comparare i dati: ci sono dei numeri ma è difficile interpretarli perché discordanti.
Poi c'è il problema di individuare forme di intossicazione diverse per tipologia di mercurio.
Nella zona di San Francisco (poi mi riservo di approfondire il discorso per l'Europa) l'industria si cela dietro a un "consumo normale" di pesce, mentre la questione è se la presenza di sostanze tossiche ecceda il limite di legge. Chi dovrebbe tutelare non tutela. La dottoressa deduce che la normalità stia in un consumo non superiore a 2 pasti la settimana.
Ci sono altre fonti di omega 3.

Cita il mio adorato dr. Seuss con la storia di "Horton hears a Who". Un esserino minuscolo, in un mondo minuscolo e invisibile, in qualche modo viene "captato" da un elefante che tutti prendono per matto, fino a che i due mondi riescono a comunicare. Lei paragona i suoi pazienti a questi "Who" che dicono: "Siamo qui, siamo qui!". Attendiamo anche noi il lieto fine, che qualcuno ci "capti".

Cos'altro mette a rischio di inquinamento nel mondo? I vari impianti che producono energia bruciando, come le solite centrali a carbone ma anche...inceneritori, crematori, industrie del cemento, thymerosal, impianti chimici cloro-soda (ribadisco la campagna...)... ma... gulp... San Marino??
Parla pure di San Marino, parla di tutto questa donna!! Mi basterà un blog?!?

Sorvolo su Minamata ed Iraq, per ora.

Seguono racconti su lobby e giochi di potere, sconfortanti ma credibili. Ci finisce dentro pure la produzione dell'i-phone.

Consigli finali: cercare di tenere il mercurio sotto i 5mcg/l e rispetto ai pescipiù piccoli sono meglio è.

Okay il granchio, quello dell'Alaska. Quello blu è un po' più inquinato ma i livelli sono comunque bassi. 

Alla fine di tutto mi sorge un dubbio: ma il mercurio omeopatico che prendo io... di che tipo è? Organico, inorganico, etilmercurio?

sabato 10 dicembre 2011

Primo capitolo, seconda parte

Torniamo alla nostra dottoressa, personaggio quanto mai reale.
Verificata una presenza di mercurio nel sangue in più pazienti, decide di approfondire l'argomento.
Un testo medico di frequente consultazione indica il limite consentito di mercurio nel sangue in 50mcg/l.
La sintomatologia di riferimento parla di insonnia, nervosismo, tremori, indebolimento della capacità di giudizio e della coordinazione, diminuzione dell'efficienza cognitiva, emotività, mal di testa, fatica, perdita di pulsioni sessuali, depressione, parestesie importanti, difficoltà di linguaggio, di movimento, riduzione del campo visivo, perdita di capelli, cecità, microcefalia, spasticità paralisi, coma. 
Sul sito dell'EPA (agenzia di protezione ambientale americana) il valore massimo criportato è di 5mcg/l.
La Food and Drug Administration, FDA, che vigila sui farmaci e gli alimenti, si limita invece a mettere in guardia le donne incinta da un consumo eccessivo di pesce spada.

Inizia allora la ricerca di contatti per approfondire lo studio.

Il centro antiveleni inizialmente sembra molto interessato ad approfondire l'argomento poi però nessuno si fa più vivo.
Alcuni colleghi le chiedono di che si preoccupa, se non la fa la FDA. Questi discorsi li ho sentiti pure io, a proposito di nanoparticelle ed elettromagnetismo (ma che racconti? Se ci fosse un rischio lo sapremmo. Infatti...)
L'Ufficio Salute Pubblica della Marina di Stato dice che l'intossicazione dei pazienti viene da profumi e cosmetici.
Dal Dipartimento di Stato della Salute Pubblica viene informata che la soglia di tolleranza al mercurio sarebbe di 200 mcg/l. 
In ultimo contatta il centro per i mammiferi marini, traendo spunto da un recente spiaggiamento di balene. Le viene confermato che le balene possono avere livelli di mercurio molto alti ma che lo tollerano molto bene, e viene invitata a tornare di occuparsi di umani. Lo spiaggiamento risponde da solo.

Servono commenti?

venerdì 9 dicembre 2011

E' arrivato il corriere

Questa mattina mentre dormivo ancora profondamente hanno suonato alla porta i miei libri. Non riuscivo a star su, non sono in gran forma, così ho iniziato da quelli sempre carini del Dr.Seuss, il Rodari americano, e solo durante la colazione ho aperto il più serio "Diagnosis: Mercury".
Ho letto la quarta di copertina, le alette, l'introduzione... e un po' alla volta il primo capitolo. Assolutamente scorrevole e a tratti divertente, nonostante il tema molto serio.

In sostanza racconta di una prima paziente che si reca da questa dottoressa dopo un paio di svenimenti e vari altri sintomi tra cui la perdita di capelli. Dagli esami di routine non emerge nulla, nè trovano la causa gastroenterologo e cardiologo. Una dermatologa aggiunge alla lista un controllo del mercurio nel sangue, che in effetti risulta di 18mcg/l. Le indicazioni di riferimento danno come valore massimo 10mcg/l al termine di una settimana di lavoro. Le urine invece non rilevano niente di anomalo.
Una seconda paziente, dopo aver consultato specialisti di ogni sorta (medicina alternativa compresa), arriva da lei con i soliti esami a posto e una serie analoga di disturbi. Vegetariana, non mangiava carne ma pesce 9 volte a settimana, soprattutto grandi pesci (tonno, pesce spada, spigola/branzino, sushi, halibut). I dati rilevati di mercurio nel sangue salivano nel suo caso a 26mcg/l. 
Da lì una serie di indagini e scoperte in altre persone, tutte della baia di San Francisco dove il pesce, oltre che cibo "salutare", è anche alla base dell'economia locale (e dove vi è, incidentalmente, pure un picco di tumori al seno).

Ogni riga è interessante... 

Intanto la spiegazione, che andrà sviluppata meglio nel blog: il mercurio è un metallo che può assumere varie forme, con diverse reazioni di tossicità. Si parla di mercurio organico ("metilmercurio") quando si lega ad atomi di carbonio negli esseri viventi, come nei pesci, che viene eliminato da capelli, feci, sudore e latte materno. Nessun esame è adeguato a rilevarlo ma lo sono comunque di più le indagini su sangue e capelli piuttosto che nelle urine, dove si cercano i metalli pesanti. [Vero ma fuorviante: nel sangue mi risulta che si trovi nelle fasi iniziali dell'assorbimento, prima che si depositi in tessuti ed organi, e nelle urine la ricerca è più efficace con un test da carico, ma ne riparliamo].
Il mercurio inorganico invece non si lega al carbonio e si trova soprattutto nell'ambiente come scarto industriale delle centrali a carbone (vapore nell'aria) o degli impianti cloro-soda di cui vi ho postato la campagna qualche giorno fa (sversato nel mare). [Capite perché è importante? Firmate!!! http://www.ep-empower.eu/epetitions/it/Petizioni_online/Petizioni_aperte/cntrlid/view/petitionID/39.aspx]
Questo tipo di mercurio si trasforma in metillmercurio a contatto con batteri, che poi sono nutrimento di crostacei o piccoli pesci, a loro volta mangiati da pesci più grandi = processo di bioaccumulazione.
Studi hanno rilevato problemi di sviluppo e infertilità negli animali e problemi per gli esseri umani dove porta molecole solfidriche nei tessuti che interagiscono con altri elementi.
L'altra parte del capitolo invece si concentra sulla ricerca di partner ufficiali con i quali collaborare trovando un vero muro di gomma. Più o meno tutto ciò che ho letto può essere considerato metafora dell'esperienza di molti di noi (mia senz'altro) e della stupidità del genere umano... lo dico io, non la dottoressa.
Domani proseguo.


giovedì 1 dicembre 2011

Divagazione sul tema

Vi propongo oggi una raccolta firme che ha bisogno di una forte partecipazione per raggiungere l'obiettivo ed essere consegnata ai destinatari. 
La piattaforma europea empower, ora semplificata per la partecipazione, raccoglie una petizione rivolta ai Ministri dell'Ambiente, della Salute, dello Sviluppo Economico, con scadenza 31.12.2011.
Vi sono impianti per la produzione di soda e cloro che ancora si servono della tecnologia "a celle di mercurio", gravemente dannosa per l'ambiente e gli esseri viventi, entrando di fatto nella catena alimentare.
Si chiede di anticipare la dismissione di queste tecnologie e di monitorare adeguatamente il livello di inquinamento da mercurio.