domenica 15 gennaio 2012

Modulo 2 - Mercurio nell'industria

Forse dei quattro moduli questo è quello meno coinvolgente, ma in effetti buona parte della contaminazione parte proprio dall'industria. Il linguaggio è più tecnico e non sempre di immediata comprensione.

In modo intenzionale:
- viene impiegato come catalizzatore in alcuni processi industriali che producono cloro e soda caustica (impianti cloro-soda a celle di mercurio), per produrre monomeri di clorir-vinile usati per fare il policlorirvinile (PVC) e nella produzione di schiume di poliuretano. Esistono alternative al suo utilizzo!
- è usato e rilasciato in piccole quantità nelle miniere d'oro.

In via indiretta:
- deriva dai processi di combustione (centrali a carbone, inceneritori locali o su larga scala) e di fusione di metalli e fornaci per il cemento. Il 70% di mercurio prodotto dall'uomo è emesso in atmosfera bruciando combustibili fossili (specialmente carbone) e rifiuti negli inceneritori.

Le resistenze all'utilizzo di alternative non tossiche dipendeno soprattutto dai costi per gli impianti: ricerca, strumentazioni, costi di smaltimento e di bonifica di suolo e acque sotterranee,... così che le industrie rimandano il più possibile la conversione.
Si possono creare contenitori di stoccaggio dei residui, protetti dalla pioggia e da tentativi di apertura, in luoghi ben ventilati. 

Il modulo, che ho sintetizzato in maniera estrema per ragioni di tempo, descrive abbastanza accuratamente i motivi per cui viene utilizzato negli impianti citati in precedenza.

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